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venerdì 9 novembre 2018

Il dono più prezioso


32a domenica del Tempo Ordinario (B)
1 Re 17,10-16 • Salmo 145 • Ebrei 9,24-28 • Marco 12,38-44
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Guardatevi dagli scribi
È sempre da riscoprire e ammirare l' originalità di Gesù: l'unità tra il comandamento dell'amore per Dio e dell'amore per il prossimo ne è il punto chiave.
Nel brano evangelico di questa domenica vengono in rilievo due aspetti: il primo è il valore unico, indiscutibile di ogni persona, indipendentemente dal suo rango sociale, culturale, anche religioso.
Gli scribi erano gli esperti della Sacra Scrittura, che era anche codice di diritto. Erano teologi e avvocati, professione magra la prima, ben remunerata la seconda.
Come falsi maestri hanno il culto della propria immagine. Amano con tutto il cuore se stessi. Si servono di tutto e di tutti, anche del Signore, per primeggiare. Sono il prototipo del peccato che è nel cuore di ogni uomo: il protagonismo che mette l'io al posto di Dio.
In questa luce la vedova diventa esempio di coloro che amano Dio con tutto il cuore, con tutta la mente con tutte le forze, che affidano al Padre tutta la propria vita. «Vi ha messo tutto quello che aveva»: è la risposta piena al comandamento di amare Dio con tutta la vita.

Venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli
Il secondo aspetto è il valore della "qualità" del gesto più che della "quantità": strettamente legato al primo. La persona vale per quello che sa donare, non per il modo né per il quanto.
Di fronte al tesoro un sacerdote controllava la validità della moneta e ne dichiarava ad alta voce l'identità. L'evangelista sottolinea che gli spiccioli erano "due". La vedova avrebbe potuto darne anche uno solo e tenersi l'altro.
I piccoli, quelli che non appariranno mai sui giornali o in TV, sono capaci di gesti di amore che non hanno l'onore della cronaca, ma costruiscono la storia, quella vera, in modo più profondo di chi fa "spettacolo" (il lavoro silenzioso di una mamma, la preghiera di una claustrale…).
Come Gesù, il discepolo dà tutto, non i ritagli (preghiere relegate all'ultimo momento; trovare con fatica il tempo per Dio e per gli altri: "se me lo chiedono…").
«Ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri»: Gesù non guarda le apparenze, vede il cuore. Nessuno è così povero da non avere nulla da dare. Il dono più prezioso è quello impregnato di amore.
Affermava S. Ambrogio: "Dio non bada tanto a ciò che gli doniamo, quanto piuttosto a ciò che riserviamo per noi".

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Questa vedova... ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri (Mc 12,43)
(vai al testo…)

PDF formato A4, stampa f/r per A5:


Parola-sintesi proposta a suo tempo pubblicata:
 Una vedova povera, vi gettò due monetine (Mc 12,42) - (08/11/2015)
(vai al testo…)
 Questa vedova, povera, ha dato più di tutti gli altri (Mc 12,43) - (11/11/2012)
(vai al testo…)
 Il Signore è fedele per sempre (Sal 145) - (06/11/2009)
(vai al post "Fidarsi di Dio")

Vedi anche i post Appunti per l'omelia:
  È il cuore la misura del nostro dare (06/11/2015)
  La "vedova" ci insegna… (09/11/2012)

Commenti alla Parola:
  di L'Amicizia presbiterale "Santi Basilio e Gregorio" (VP 10.2018)
  di Luigi Vari (VP 9.2015)
  di Marinella Perroni (VP 9.2012)
  di Claudio Arletti (VP 9.2009)
  di Enzo Bianchi
  di Lectio divina: Abbazia Santa Maria di Pulsano

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