2a domenica dopo Natale (A)
Appunti per l'omelia
Qui tutta l'attenzione è concentrata sul Protagonista assoluto che è Gesù e sul dono della salvezza che Egli ci offre. Egli è presentato con vari titoli, Gesù Cristo… il Figlio Unigenito… Dio… Luce… Vita… In modo particolare Egli è il Verbo, la Parola.
Perché la Parola? Noi, attraverso la parola, comunichiamo con gli altri, ci facciamo conoscere, realizziamo un rapporto, costruiamo un'amicizia. Così Dio ha parlato e parla in diverse maniere: la realtà creata, la Legge di Mosè, i profeti... Ma in modo perfetto Dio ha parlato a noi in Gesù. Egli è la rivelazione palpabile di Dio Amore. È la Parola ultima e definitiva con cui Dio si manifesta, è il Rivelatore di Dio, la suprema Rivelazione di Dio. Per questo Egli è chiamato la Parola!
«In principio era il Verbo». Quando non c'era ancora nulla e Dio cominciò a creare l'universo, esisteva la Parola, prima del tempo, da sempre. Esisteva non da sola, solitaria, ma in compagnia: «e la Parola era presso Dio», cioè accanto a Lui e distinta da Lui, "rivolta verso Dio", in una relazione d'amore. «E il Verbo era Dio», distinto da Dio, ma sullo stesso piano, di uguale natura.
«Tutto è stato fatto per mezzo di Lui», dalla creazione del mondo a tutti gli interventi di Dio nella storia… «In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini». In Lui, nel Verbo incarnato, c'è la pienezza traboccante della vita, luce piena; e tale pienezza è per tutti gli uomini. La sua vita in Dio e con Dio non è rimasta nascosta ma si è rivelata e si è comunicata: «la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno vinta», nonostante il dominio del Maligno.
E «veniva nel mondo la Luce vera». Gesù, come un sole che sorge per ogni uomo della terra, lo illumina e lo salva, se egli lo accetta. Ecco, appunto, il fatto tragico e incomprensibile: il Verbo - che è Luce e Vita per gli uomini - è presente nel mondo, tra i suoi, e gli uomini, i suoi, lo rifiutano. Un paradosso scandaloso che perdura. Ma «a quanti lo hanno accolto... a quelli che credono... ha dato potere di diventare figli di Dio», generati da Dio.
Sì, perché il «Verbo si fece carne»! C'è una distanza abissale fra questi due estremi: da una parte il "Verbo", colui che da sempre era con Dio, Dio egli stesso, creatore; dall'altra la "carne", cioè l'uomo debole, fragile e mortale. L'amore li ha congiunti!
«E venne ad abitare in mezzo a noi», "piantò la sua tenda" in mezzo a noi, si fece uno dei miliardi di uomini che, come nomadi, sono passati e passeranno sulla terra. Ma soprattutto la sua umanità è il luogo della dimora di Dio tra gli uomini. Ormai Dio si fa incontrare in quest'uomo, che è Dio stesso divenuto uomo. In Lui i credenti possono riconoscere la sua «gloria», la sua realtà di Figlio di Dio, «pieno di grazia e di verità»: «dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia». È la grazia della "Verità", della rivelazione su Dio Amore che Gesù offre, che Gesù è: «Il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è Lui che lo ha rivelato».
-------------
Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Il Verbo venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)
Commenti alla Parola:
• di Gianni Cavagnoli (VP 2013)
• di Marinella Perroni (VP 2010)
• di Enzo Bianchi
Nessun commento:
Posta un commento