Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


sabato 21 agosto 2010

Nella volontà di Dio, libertà piena


Mi è passato tra le mani uno scritto di Silvano Cola che parla dell'obbedienza come libertà da se stessi. Il pensiero è pubblicato sul 3° volumetto Come il Padre…, riportato anche nel mio sito di documenti e testi, in occasione dell'anno sacerdotale.
Ecco il testo:

«L'obbedienza è povertà di se stessi. Si dice che è la cosa più difficile, perché è ancora facile rinunciare a qualcosa o a qualcuno che sono sempre "fuori" di me, ma rinunciare a se stessi sembra arduo.
Forse è perché non abbiamo capito quanto sia necessaria e costruttiva questa rinuncia: perché i condizionamenti più forti alla nostra libertà ci vengono proprio dall'attaccamento a noi stessi. Perché siamo portati, in quanto creature, ad affermare noi stessi nei confronti degli altri, mentre la legge della vita è proprio negarsi per affermare l'altro. (...)
Cos'è in definitiva l'obbedienza? È totale carità. Quando sei totalmente amore, (...) non fai più la tua volontà, ma quella dell'altro, non scegli più la tua iniziativa personale ma cerchi di promuovere l'iniziativa dell'altro. E se per caso l'altro prossimo che ti sta accanto o che vive con te fa la stessa cosa nei tuoi confronti, in questo scambio di amore c'è l'Amore.
Allora non è più la tua iniziativa o l'iniziativa dell'altro, la tua volontà o la volontà dell'altro che vengono in evidenza, ma la volontà di Dio».

La volontà di Dio!

Allora, mi sono detto, non è tanto fare o non fare questo o quello, quanto piuttosto abbandonarsi totalmente all'abbraccio paterno/materno di Dio. Ed in Lui, respirare l'aria del Paradiso. Non mi chiedo più se fare o non fare quanto mi viene chiesto, ma, perso nel respiro di Dio, mi sento parte della Sua presenza nel mondo.
È come tuffarsi nell'acqua…

Fabio Ciardi l'ha descritto molto bene nel suo blog: «Vai nell’acqua ed essa si apre, ti accoglie, ti avvolge. Come tuffarsi in Dio, direbbe Jan Dobraczynski: "Vi sono misteri nei quali bisogna avere il coraggio di gettarsi, per toccare il fondo, come ci gettiamo nell’acqua, certi che essa si aprirà sotto di noi. Non ti è mai parso che vi siano delle cose alle quali bisogna prima credere per poterle capire?"».

È proprio così! E solo con Lui lo puoi fare!

Nessun commento:

Posta un commento