Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


mercoledì 2 aprile 2008

Giovanni Paolo II

È presente nell’anima, come se fosse oggi, l’esperienza di quel silenzioso ed orante “pellegrinaggio” che ci ha portato a dare l’ultimo saluto a Giovanni Paolo II tre anni fa.
Ci siamo messi in fila (io, mia moglie e nostra figlia) alle cinque del mattino in via della Conciliazione, assieme alla moltitudine di fedeli di ogni età e razza: donne e uomini, giovani e adulti, famiglie con bambini piccoli in spalla, religiosi, religiose, sacerdoti… Nessuno mostrava impazienza se la fila non procedeva: si pregava, si cantava, si stava in silenzio, si conversava con il vicino, ci si conosceva un po’: eravamo un’unica famiglia, figli e figlie che volevano esprimere l’amore perenne per il loro Padre.
Alle dieci varchiamo la porta della Basilica di san Pietro; pochi istanti solo davanti alla salma del Santo Padre, poi ci siamo accostati nella navata laterale, dietro ad una colonna in preghiera silenziosa. La commozione era palpabile…
Prima di uscire dalla Basilica abbiamo pregato insieme: abbiamo affidato all’eterno Padre, chiedendo l’intercessione di Giovanni Paolo II, le nostre persone, la nostra famiglia, tutte le necessità della Chiesa, la realtà dei diaconi, che tanto ci sta a cuore, e delle famiglie diaconali.
Poi, avvolto quasi da un alone di sacralità, ho preso la metropolitana e sono andato al lavoro.

C’è un rapporto particolare che si è istaurato con Giovanni Paolo II, da sempre… Lo abbiamo seguito in tutti gli anni del suo lungo pontificato: è parte della nostra vita personale e familiare.

È sempre vivo l’incontro con lui, quando nel 1992 è venuto in visita a Trieste. In quella occasione abbiamo potuto salutarlo personalmente: quando il Papa incontrò i sacerdoti, i religiosi e le religiose, incontrò anche i diaconi con le loro spose. In quella stretta di mano e in quello sguardo penetrante mi sono sentito avvolto dall’amore personale di Gesù, nella persona del suo Vicario. In quegli istanti, in cui il tempo pareva si fosse fermato e ci avesse incastonati nell’eterno, ho assicurato al Papa, e quindi a Gesù, tutta la mia e nostra unità e fedeltà.

Giovanni Paolo, sei vivo più che mai nei nostri cuori e nella nostra vita!

3 commenti:

  1. anch'io Luigi, l'ho incontrato diverse volte...da vicino in degli incontri privilegiati per noi monache della nostra diocesi. Quello che più mi porto nel cuore è la forza della sua parola, la parola di uno che davvero è stato afferrato da Cristo e vuole che anche tu che incontri il suo sguardo, possa incontrare Lui e seguirlo. con amicizia . Maria Carmen

    RispondiElimina
  2. Grazie, Maria Carmen! E' proprio così: incontrare il suo sguardo è incontrare Lui e seguirLo. Ed è l'unica cosa che desidero al mondo...
    Con amicizia, Luigi

    RispondiElimina
  3. Un testimone credibile; un segno della presenza di Cristo nel mondo. Giovanni Paolo II è uomo che ha mostrato il mistero e, come ha detto Benedetto XVI "aveva qualità soprannaturali". Ci aiuta a credere e a sperare anche quando la speranza sembra impossibile.
    Un abbraccio vincenzo

    RispondiElimina