"Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo" (Mt 5,13.14).
Di fonte a questo "mandato" che Gesù rivolge ai suoi, mi sono di luce alcune considerazioni di san Giovanni Crisostomo (citazioni, dalle Omelie sul vangelo di Matteo).
Il ministero infatti che ci viene affidato non è per noi «ma per il mondo intero», non «a due, o dieci, o venti città o a un popolo in particolare, come al tempo dei profeti», ma «al mondo intero».
È una diaconia, un servizio, che esige una particolare grazia, una sincera santità di vita, «quelle virtù che sono maggiormente necessarie e utili per salvare gli altri». «Un uomo mite, umile, misericordioso e giusto non tiene nascoste in sé simili virtù, ma fa sì che queste ottime sorgenti scaturiscano a vantaggio degli altri. E chi ha un cuore puro, amante della pace e soffre per la verità, dedica la sua vita per il bene di tutti».
Virtù e disposizioni del cuore che la Chiesa richiede anche per coloro che esercitano la diaconia ordinata.
Inoltre, «il sale non salva ciò che è putrefatto», ma conserva in vita.
«Prima Dio rinnovava i cuori e li liberava dalla corruzione», attraverso l'azione di grazia che Cristo opera attraverso l'opera del sacerdote; poi c'è una diaconia speciale: conservare ciò che è stato risanato, diventare «veramente "il sale della terra" mantenendo e conservando gli uomini nella nuova vita ricevuta dal Signore».
«È opera di Cristo liberare gli uomini dalla corruzione del peccato, ma impedire di ricadere nel precedente stato di miseria spetta alla sollecitudine e agli sforzi degli apostoli».
«Perciò voglio che non vi limitiate a essere santi per voi stessi, ma che facciate gli altri simili a voi. Senza di ciò non basterete neppure a voi stessi».
«Agli altri, che sono nell'errore, sarà possibile la conversione per mezzo vostro; ma se cadrete voi, trascinerete anche gli altri nella rovina. Quanto più importanti sono gli incarichi che vi sono stati affidati, tanto maggior impegno vi occorre. Per questo Gesù afferma: "Ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini" (Mt 5, 13)».
«Subito dopo passa ad un'altra analogia più elevata: "Voi siete la luce del mondo" (Mt 5, 14). Nuovamente dice del mondo, non di un solo popolo o di venti città, ma dell'universo intero: luce intelligibile, più splendente dei raggi del sole. Parla prima del sale e poi della luce, per mostrare il vantaggio di una parola ricca di mordente e di una dottrina elevata e luminosa. "Non può restar nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio" (Mt 5, 14-15). Con queste parole li stimola ancora una volta a vigilare sulla propria condotta, ricordando loro che sono esposti agli occhi di tutti gli uomini e che si muovono dinanzi allo sguardo di tutta la terra».
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