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venerdì 19 ottobre 2012

Un servizio secondo lo stile di Gesù

29a domenica del T. O. (B)

Appunti per l'omelia

Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù aveva annunciato per la terza volta la sua prossima passione e morte, a cui avrebbe fatto seguito però la risurrezione (cf Mc 10,32-34). Ma i suoi discepoli, in particolare i due fratelli Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, reagiscono nel modo più deludente. Non comprendono la logica del servizio che le parole del Maestro esprimono, manifestando invece una mentalità, un modo di pensare, che è agli antipodi del suo: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra» (Mc 10,37). Così, Gesù, senza mezzi termini, bolla la loro richiesta come insensata: «Voi non sapete quello che chiedete» (Mc 10,38).
Segue allora un insegnamento a tutto il gruppo dei discepoli. Mentre esprime un giudizio pesante e senza attenuanti sul modo di governare e di esercitare il potere nella società, dichiara: «Tra voi però non è così» (Mc 10,43). Non si tratta di una esortazione, ma semplicemente afferma che nella sua comunità il modo di gestire i rapporti è totalmente diverso da quello praticato nella società contemporanea, anzi è alternativo ad esso. L'autorità nella Chiesa deve essere svuotata del carattere di dominio sugli altri. Non dev'essere assolutamente un duplicato di quella civile: i rapporti sono semplicemente capovolti e rovesciati.
Gesù non mortifica l'aspirazione naturale a "primeggiare", a "essere grandi"; ne cambia però il contenuto, affermando che la vera grandezza, il vero primato, sta nell'amore che serve. «Chi vuol diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti» (Mc 10,44).
Il servo, il diacono, colui che opera in favore degli altri!
Lo schiavo (doulos), colui che non ha diritti, di cui tutti possono disporre, che non si appartiene, che è in balia degli altri, un uomo "mangiato" dagli altri!
Come «il Figlio dell'uomo, venuto non per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).

Servire e dare la vita!
Così, qualunque gesto, piccolo o grande, che posso compiere in favore di qualcuno, qualunque cosa io possa dare agli altri, se non esprime un dare la vita, se non è un dono di me stesso, non è un "servizio" secondo lo stile di Gesù, secondo il Vangelo.



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
È venuto per servire e dare la propria vita (Mc 10,45)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi




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