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venerdì 24 febbraio 2012

Credere nel Vangelo, la novità di Dio!


1a domenica di Quaresima (B)

Appunti per l'omelia

"Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da satana" (Mc 1,12-13). È quanto racconta l'evangelista Marco nel vangelo di questa prima domenica di Quaresima.
Il tempo liturgico della Quaresima, iniziato mercoledì scorso con il rito dell'imposizione delle ceneri che ci invita ad una seria conversione, è tempo di grazia che ci prepara alla Pasqua.
La Quaresima, nei 40 giorni di preparazione per l'incontro col Signore Risorto, ci riporta ai 40 giorni che Gesù ha trascorso nel deserto per prepararsi alla sua missione pubblica; ci ricorda anche i 40 giorni del diluvio sfociato nel patto di alleanza sancito da Dio con Noè e quindi con tutta l'umanità; ci rimanda anche ai 40 giorni che Gesù, dopo la sua risurrezione ha trascorso con i suoi discepoli, prima di salire al Cielo, per gettare le fondamenta della Chiesa nascente. È tempo propizio di attesa, di austerità, di preghiera, di carità operosa, di fede nella Parola di Dio.
È tempo di conversione: "Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi a credete nel Vangelo»" (Mc 1,14-15).
Sì il tempo è compiuto! È ora il momento favorevole! (Cf 2Cor 5,2).

"Con la venuta di Gesù spunta un'era nuova, l'era della grazia e della salvezza. E le sue prime parole sono un invito ad abbracciare la grande novità, la realtà stessa del Regno di Dio che egli pone alla portata di tutti, vicino a ogni uomo. Ed indica subito la strada: convertirsi e credere al Vangelo, e cioè cambiare radicalmente vita e accettare, in Gesù, la parola che Dio attraverso lui rivolge all'umanità di tutti i tempi.
Sono due cose che vanno di pari passo: la conversione e la fede; e non c'è l'una senza l'altra, ma l'una e l'altra scaturiscono al contatto con la parola viva, alla presenza di Gesù che anche oggi ripete alle folle: Convertitevi e credete al Vangelo.
Quello che opera la parola di Dio accolta e vissuta è un completo mutamento di mentalità (= conversione). […]
Ma come può il Vangelo operare il miracolo di una profonda conversione, di una fede nuova e luminosa? Il segreto sta nel mistero che le parole di Gesù racchiudono. Esse non sono semplicemente esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive, ordini, comandi. Nella parola di Gesù è presente Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue parole sono egli stesso, Gesù stesso. E così noi, nella parola, lo incontriamo. E accogliendo la parola nel nostro cuore, come egli vuole che sia accolta (e cioè essendo pronti a tradurla in vita), siamo uno con lui ed egli nasce o cresce in noi. […] Quella parola, essendo una presenza di Dio, il comunicarsi con essa, rende liberi, purifica, converte, porta conforto, gioia, dona sapienza. […]
Ogni volta che ci scontriamo con la nostra debolezza o con quella degli altri, ogni volta che seguire Gesù ci sembra impossibile o assurdo, ogni volta che le difficoltà tentano di abbatterci, questa parola può essere per noi un colpo d'ala, una boccata d'aria fresca, uno stimolo a ricominciare.
Basterà una piccola, rapida "conversione" di rotta per uscire dal chiuso del nostro io ed aprirci a Dio, per sperimentare un'altra vita, quella vera. Se poi potremo condividere questa esperienza con qualche persona amica, che ha fatto anch'essa del Vangelo il proprio codice di vita, vedremo sbocciare o rifiorire intorno a noi la comunità cristiana.
Perché la parola di Dio vissuta e comunicata fa anche questo miracolo: dà origine a una comunità visibile, che diviene lievito e sale della società, testimoniando Cristo in ogni angolo della terra" (Chiara Lubich, in Città Nuova 2/2012).



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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Convertitevi e credete nel Vangelo (Mc 1,15)
(vai al testo) - (pdf, formato A5)

Commenti alla Parola:
di Marinella Perroni (VP 2012)
di Claudio Arletti (VP 2009)
di Enzo Bianchi


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