2a domenica dopo Natale
• Siracide 24,1-4.8-12 • Sal 147 • Efesini 1,3-6.15-18 • Giovanni 1,1-18
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Appunti per l'omelia
In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini
È come una sintesi anticipata dell'intero Vangelo di Giovanni: tutta l'attenzione è concentrata su Gesù e sul dono della salvezza che Egli offre. Il Verbo, il Cristo, il Figlio Unigenito, la Luce, la Vita: ogni titolo dato a Gesù ha un contenuto abissale.
In particolare Gesù è il Verbo, la Parola, è la rivelazione palpabile di Dio Amore. È la Parola ultima e definitiva con cui Dio si manifesta. Giovanni ci confida la scoperta che egli ha fatto, vivendo con Gesù, esponendola in tre ondate successive, in tre cicli paralleli (vv. 1-5; 6-14; 15-18). In ciascuno descrive la stessa realtà, riprendendola, variandola, approfondendola: la presenza del Verbo incarnato nel mondo e il dono che ci offre.
In principio era il Verbo: la Parola esisteva prima del tempo; non da sola, ma in compagnia: la Parola era presso Dio, accanto a Lui e distinta da Lui; propriamente: "rivolta verso Dio", in una relazione d'amore. E, come vertice di una spirale, il Verbo era Dio, distinto da Dio, ma sullo stesso piano, di uguale natura.
In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini, una pienezza traboccante di vita e di luce, che è per tutti gli uomini e non è rimasta nascosta, ma si è rivelata e si è comunicata: la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno vinta. Si profila il dramma degli uomini che si ostinano a rifiutare la Luce. Ma è prima di tutto la vittoria di Gesù sul male e sulla morte. Non si può soffocare la Luce, che è Lui, né impedire che molti si aprano a tale Luce.
A quanti l'hanno accolto ... ha dato il potere di diventare figli di Dio
Nel secondo ciclo il linguaggio si fa più concreto: il momento essenziale dalla storia della salvezza è la venuta del Verbo nel mondo. Veniva nel mondo la Luce vera: Gesù è come il sole che sorge per ogni uomo della terra, illuminandolo e salvandolo, se egli lo accetta. Pur di fronte al paradosso scandaloso di chi lo rifiuta, c'è chi lo accoglie: A quanti l'hanno accolto ... ha dato il potere di diventare (forse meglio: di manifestarsi, rivelarsi) figli di Dio. Gesù ci rende figli come Lui, ci comunica la sua realtà di generato da Dio. Si realizza così il disegno eterno del Padre che "ci ha predestinati ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo" (Ef 1,5).
E il Verbo si fece carne
È l'affermazione centrale che precisa il fatto e il modo con cui il Verbo è venuto. Da una parte il Verbo, dall'altra la carne, l'uomo debole, fragile e mortale: solo l'amore li ha congiunti.
E venne ad abitare in mezzo a noi: "piantò la sua tenda", si fece uno dei miliardi di uomini, ma soprattutto la sua umanità - come la "tenda" nel deserto - è il luogo della dimora di Dio tra gli uomini. Ormai Dio si rende incontrabile in quest'uomo, che è Dio stesso divenuto uomo. In Lui i credenti possono riconoscere la gloria, la sua realtà di Figlio di Dio, pieno del "dono della verità", la rivelazione del Dio Amore. Per questo dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto.
Nel Vangelo abbiamo la fortuna di ricevere tale rivelazione, dimostrando sempre più la nostra realtà di figli come Gesù e in Gesù. Poterla interiorizzare, avendone una comprensione sapienziale sempre più profonda, è il dono immenso che imploriamo dal Padre per noi e per gli altri.
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Vedi anche:
Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto (Gv 1,16)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)
Commenti alla Parola:
• di Claudio Arletti (VP 2008)
• di Enzo Bianchi (A)
• di Enzo Bianchi (B)
• di Enzo Bianchi (C)
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