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giovedì 26 dicembre 2013

Celebrare la fede e servire nella carità [3]


La rivista Il Diaconato in Italia dedica il n° 180 al rapporto tra fede e carità (Celebrare la fede e servire nella carità).
Nel riportare i vari articoli nel mio sito di testi e documenti, segnalo questo intervento.






Ecco, manda me (Discernimento)
di Francesco Giglio
Nell'accogliere l'invito del Signore ad uscire dalla nostra terra ed andare dove Lui ci chiama, non dobbiamo chiederci dove dobbiamo andare, ma chiedere a Dio di mostrarci la via. È necessario quindi capire, che quando Egli chiama, noi dobbiamo rispondere «ecco manda me», e quando abbiamo capito che Egli ci chiama a lavorare nella Sua vigna, dobbiamo, prima di seminare, arare il terreno. Per questo siamo "chiamati"; per questo dobbiamo necessariamente riflettere e comprendere appieno il senso ed il significato di alcuni verbi.
Accogliere: significa credere nel Verbo incarnato e cioè in Gesù il Cristo e quindi proclamare che Egli è il «Verbo del Padre». (…) Per Giovanni accogliere-credere significa vedere ed accogliere la Persona del Verbo. (…)
Custodire: è l'atteggiamento di chi, avendo scoperto qualche cosa di prezioso, lo vuole proteggere vegliandolo: «si custodisce nel cuore ciò che è importante». (…)
Credere: nel linguaggio comune significa anzitutto "supporre-ritenere" (…) Per il cristiano "credere" significa "avere fiducia". Credere allora è un percorso, una storia. Un percorso di vita per entrare in un luogo; è la storia del rapporto con una persona dalla quale ci attendiamo vita, gioia e futuro. (…)
Celebrare: significa esaltare, lodare, glorificare. La celebrazione cristiana è sempre celebrazione del mistero di Dio. (…)
Servire: anche se oggi questa parola è poco usata e poco amata, perché ci ricorda altre parole come "servo o schiavo", riportata però nel suo significato evangelico, assume una dimensione particolare. Per comprendere tutta la grandezza della parola basta pensare a Gesù come il servo di Jahvè e a Maria come la serva del Signore. (…)
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Fare la verità nella carità. Per una maturità della fede oggi (Formazione)
di Luciano Manicardi
Adulta è una fede che non segue le onde della moda e l'ultima novità. Questa fede adulta dobbiamo maturare ed è questa fede «che crea unità e si realizza nella carità». (…)
Parlare di maturità della fede, di fede matura, implica il fatto che la fede diviene, cambia, cresce. La fede è una realtà che accompagna il divenire dell'uomo, la sua evoluzione e la sua maturazione anagrafica, psicologica, intellettuale, ecc. Dunque la fede è una realtà in divenire, in cammino, che si radica nell'umanità di un uomo, umanità anch'essa chiamata a divenire, maturare, essere integrata. La fede è una realtà che ha una storia. (…) Ognuno ha la sua storia da narrare, o meglio, la storia della sua fede.
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(L. Manicardi è monaco di Bose, responsabile della formazione culturale dei novizi, collabora a diverse riviste)
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