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venerdì 22 luglio 2016

Pregare è riattaccarsi alla vita


17a domenica del Tempo ordinario (C)
Genesi 18,20-32 • Salmo 137 • Colossesi 2, 12-14 • Luca 11,1-13
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Signore insegnaci a pregare…
Non tanto: insegnaci delle preghiere, delle formule o dei riti, ma: insegnaci il cuore della preghiera, mostraci come si arrivi davanti a Dio.
Nel linguaggio corrente la parola "pregare" indica l'insistere, il convincere qualcuno, il portarlo a cambiare atteggiamento. Per Gesù no, pregare è riattaccarsi di nuovo a Dio, come si attacca la bocca alla fontana. È riattaccarsi alla vita.
Per Gesù, pregare equivale a creare legami, evocando nomi e volti, primo fra tutti quello del Padre.

Quando pregate, dite: Padre…
Tutte le preghiere di Gesù riportate dai Vangeli (oltre cento) iniziano con lo stesso termine «Padre», la parola migliore con cui stare davanti a Dio, con cuore fanciullo e adulto insieme, quella che contiene più vita di qualsiasi altra.
Padre, fonte sorgiva di ogni vita, di ogni bontà, di ogni bellezza, un Dio che non si impone ma che sa di abbracci; un Dio affettuoso, vicino, caldo, cui chiedere, da fratelli, le poche cose indispensabili per ripartire ad ogni alba a caccia di vita.

Sia santificato il tuo nome
La prima cosa da chiedere: che il tuo nome sia santificato. Il nome contiene, nel linguaggio biblico, tutta la persona: è come chiedere Dio a Dio, chiedere che Dio ci doni Dio. Perché Dio non può dare nulla di meno di se stesso, ma, dandoci se stesso, ci dà tutto!

Venga il tuo regno
Nasca la terra nuova come tu la sogni, la nuova architettura del mondo e dei rapporti umani che il Vangelo ha seminato.

Dacci il pane nostro quotidiano
Dona a noi tutti ciò che ci fa vivere, il pane e l'amore, entrambi indispensabili per la vita piena, necessari giorno per giorno.

Perdona i nostri peccati
Togli tutto ciò che invecchia il cuore e lo rinchiude; dona la forza per salpare di nuovo ad ogni alba verso terre intatte. Libera il futuro. E noi, che adesso conosciamo come il perdono potenzia la vita, lo doneremo ai nostri fratelli, e a noi stessi, per tornare leggeri a costruire di nuovo, insieme, la pace.

Non abbandonarci alla tentazione
Non ti chiediamo di essere esentati dalla prova, ma di non essere lasciati soli a lottare contro il male, nel giorno del buio. E dalla sfiducia e dalla paura tiraci fuori; e da ogni ferita o caduta rialzaci tu, Samaritano buono delle nostre vite.

Insegnaci a pregare, adesso. Il Padre Nostro non va solo recitato, va imparato ogni giorno di nuovo, sulle ginocchia della vita: nelle carezze della gioia, nel graffio delle spine, nella fame dei fratelli. Bisogna avere molta fame di vita per pregare bene.

(spunti da Ermes Ronchi)

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Quando pregate dite: Padre (Lc 11,2)
(vai al testo)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (28/07/2013)
Signore, insegnaci a pregare (Lc 11,1)
(vai al testo…)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Signore, insegnaci a pregare… (26/07/2013)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 6.2016)
  di Marinella Perroni (VP 6.2013)
  di Claudio Arletti (VP 6.2010)
  di Enzo Bianchi

(Illustrazione di Giorgio Trevisan)

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