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martedì 8 maggio 2018

Diaconia politica: il potere è servizio



Guardando con trepidazione alla attuale situazione politica italiana, ho riletto queste parole di papa Francesco (che trascrivo), riportate nel libro "Dio è giovane", una conversazione con Thomas Leoncini, Piemme 2018, p. 35-37.




«Chi vuol diventare grande tra voi sarà servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire ma per servire» (Mc 10,43).

Chi governa pensa a queste parole di Gesù?

Governare è servire ciascuno di noi, ciascuno dei fratelli che compongono il popolo, senza dimenticare nessuno. Chi governa deve imparare a guardare verso l'alto solo per parlare con Dio e non per giocare a fare dio. E deve guardare in basso solo per sollevare qualcuno che è caduto.
Lo sguardo dell'uomo deve sempre essere in questi due sensi. Guardare verso l'altro a Dio e in basso a chi è caduto se volete diventare grandi: le risposte alle domande più difficili si trovano sempre guardando queste due direzioni insieme.

Che cosa può consigliare a chi governa?

Di non ascoltare solo gli intermediari, ma di scendere, di guardarsi intorno davvero. Consiglio a chi governa di toccarla, la realtà. E di stare bene lontani dalla vanità e dall'orgoglio: l'uomo vanitoso e orgoglioso non conosce saggezza, e l'uomo senza saggezza finisce sempre male.

Qual è la peggior conseguenza del peccato che può commetter chi ha il potere?

Sicuramente la distruzione di se stessi. Ma ce n'è un'altra, che non so se è proprio la peggiore, ma è molto ricorrente: finire per essere ridicolo. E dal ridicolo non si torna indietro.
Quale fu una delle figure più ridicole della storia? Secondo me, Ponzio Pilato: se lui avesse saputo di avere davanti a sé il Figlio di Dio, e che il Figlio di Dio aveva usato il Suo potere per lavare i piedi ai Suoi discepoli, se ne sarebbe forse lavato le mani? Penso proprio di no!
L'evangelista Giovanni ci racconta che il Signore era cosciente di avere tutto il potere del mondo nelle sue mani. E che cosa decise di fare con tutto quel potere? Un piccolo gesto, che fu un gesto di servizio, in particolare il servizio del perdono. Gesù decise che il potere si dovesse trasformare, da quel momento e per sempre, in servizio. Qual è stato il vero messaggio profetico di tutto questo? Ha rovesciato i potenti dai loro troni e innalzato gli umili. Il potere è servizio e deve permettere al prossimo di sentirsi ben curato, secondo la sua dignità. Colui che serve è uguale a colui che è servito.

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