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lunedì 26 febbraio 2018

Diaconia della Bellezza


Sabato 24 febbraio 2018 Papa Francesco ha incontrato gli artisti del Movimento della Diaconia della Bellezza. Nel suo discorso li ha invitati a testimoniare con la loro arte l'amore di Dio, a far conoscere la gratuità della bellezza.

Riporto il servizio di Amedeo Lomonaco di Vatican News.

(Ascolta il servizio con la voce del Papa)


«I doni che avete ricevuto sono per ognuno di voi una responsabilità e una missione». È quanto ha affermato Papa Francesco ricevendo i membri del Movimento Diaconia della Bellezza, un servizio ecclesiale nato nel 2012 con l'obiettivo di costruire un ponte tra gli artisti e Dio, per farli divenire testimoni della sua bellezza.
I doni e i talenti - ha detto il Papa - non devono essere impiegati «per la ricerca di una vana gloria o di una facile popolarità».

Voi siete chiamati, mediante i vostri talenti e attingendo alle fonti della spiritualità cristiana, a proporre un modo alternativo di intendere la qualità della vita, e incoraggiare uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionato dal consumo, e a servire la creazione e la tutela di "oasi di bellezza" nelle nostre città troppo spesso cementificate e senz'anima.

Il Papa ha esortato inoltre gli artisti «a sviluppare i talenti per contribuire a una conversione ecologica che riconosca l'eminente dignità di ogni persona, il suo valore peculiare, la sua creatività e la sua capacità di promuovere il bene comune».

Abbiate a cuore anche di testimoniare, nell'espressione della vostra arte, che credere in Gesù Cristo e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia profonda, anche in mezzo alle prove.

La Chiesa – ha affermato infine il Papa, rivolgendosi agli artisti della Diaconia della Bellezza - «conta su di voi per rendere percepibile la Bellezza ineffabile dell'amore di Dio e per permettere a ciascuno di scoprire la bellezza di essere amati da Dio, di essere colmati del suo amore, per vivere di esso e darne testimonianza nell'attenzione agli altri, in particolare a quelli che sono esclusi, feriti, rifiutati nelle nostre società».

(Illustrazione da Zenit.it)


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