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giovedì 10 agosto 2017

Con San Lorenzo: uscire per servire nella gratuità


La ricorrenza liturgica odierna di san Lorenzo, "diacono della Chiesa di Roma", mi ricorda l'essenzialità del ministero diaconale a cui siamo chiamati: il servizio.
È molto viva l'esperienza del Convegno dei Diaconi, appena concluso: accogliere e servire i malati.
Leggo dal Vangelo di Matteo: «Gesù inviò [i Dodici], ordinando loro: "[…] Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitare i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. […]"» (Mt 10,5a.7-8).
Un compito ed una missione tipicamente diaconali che si possono riassumere (come spiega papa Francesco) con tre parole chiave: Camminare - ServireGratuità.
Alla meditazione mattutina a Santa Marta, l'11 giugno 2015, papa Francesco così si è espresso, commentando queste tre parole chiave:

Camminare: «Innanzitutto Gesù invia a un "cammino". Un cammino che, beninteso, non è una semplice "passeggiata". Quello di Gesù è un invio con un messaggio: annunciare il vangelo, uscire per portare la salvezza, il vangelo della salvezza. E questo è il compito che Gesù dà ai suoi discepoli. Perciò chi rimane fermo e non esce, non dà quello che ha ricevuto nel battesimo agli altri, non è un vero discepolo di Gesù.
C'è poi anche un altro percorso del discepolo di Gesù, ovvero "il percorso interiore", quello del discepolo che cerca il Signore tutti i giorni, nella preghiera, nella meditazione. E non è secondario: anche quel percorso il discepolo deve farlo perché se non cerca sempre Dio, il vangelo che porta agli altri sarà un vangelo debole, annacquato, senza forza. Quindi c'è un "doppio cammino" che Gesù vuole dai suoi discepoli».

Servire: «Ed è strettamente legata alla prima. Occorre infatti "camminare per servire gli altri". Si legge nel vangelo: "Strada facendo predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni". Qui si ritrova il dovere del discepolo: servire. Un discepolo che non serve gli altri non è cristiano».

Gratuità: «Camminare, nel servizio, nella gratuità. Si legge infatti: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Un particolare fondamentale, tanto da spingere il Signore a chiarirlo bene, nel caso i discepoli non avessero capito. Egli spiega loro: "Non procuratevi oro, né argento, né denaro nelle vostre cinture, né sacca di viaggio, né due tuniche". Vale a dire che il cammino del servizio è gratuito perché noi abbiamo ricevuto la salvezza gratuitamente. Nessuno di noi ha comprato la salvezza, nessuno di noi l'ha meritata: l'abbiamo per pura grazia del Padre in Gesù Cristo, nel sacrificio di Gesù Cristo.
È triste quando si trovano cristiani che dimenticano questa parola di Gesù: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Ed è triste quando a dimenticarsi della gratuità sono comunità cristiane, parrocchie, congregazioni religiose o diocesi. Quando ciò accade è perché dietro c'è l'inganno di presumere che la salvezza viene dalle ricchezze, dal potere umano».

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