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sabato 31 dicembre 2016

L'Anno della Misericordia


Si chiude il 2016! Un anno speciale!
Un anno vissuto sull'onda di quanto lo Spirito ci ha fatto vivere, vedere, accogliere…
È soprattutto l'Anno della Misericordia!
Vorrei chiudere questo anno con questa meditazione di don Tonino Bello
.



Eccoci, Signore, alla fine di questo lungo anno davanti a Te.
Col fiato grosso, dopo aver tanto camminato.
Ma se ci sentiamo sfiniti, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto,
o abbiamo coperto chissà quali interminabili rettilinei.
È perché, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre,
e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera,
e non le indicazioni della tua Parola;
confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre,
e non sui moduli semplici dell'abbandono fiducioso in Te.
Forse mai, come in questo crepuscolo dell'anno, sentiamo nostre le parole di Pietro:
"Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla".
Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente.
Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto,
ci aiuti a capire che senza di Te non possiamo far nulla.
Grazie, perché obbligandoci a prendere atto dei nostri bilanci deficitari,
ci fai comprendere che, se non sei Tu che costruisci la casa,
invano vi faticano i costruttori.
E che, se Tu non custodisci la città, invano veglia il custode.
E che alzarsi di buon mattino, come facciamo noi,
o andare tardi a riposare per assolvere ai mille impegni giornalieri,
o mangiare pane di sudore, come ci succede ormai spesso,
non è un investimento redditizio se ci manchi Tu.
Il Salmo 127, avvertendoci che, il pane, Tu ai tuoi amici lo dai nel sonno,
ci rivela la più incredibile legge economica,
che lega il minimo sforzo al massimo rendimento.
Ma bisogna esserti amici. Bisogna godere della tua comunione.
Grazie, Signore, perché, se ci fai sperimentare la povertà della mietitura
e ci fai vivere con dolore il tempo delle vacche magre,
Tu dimostri di volerci veramente bene,
poiché ci distogli dalle nostre presunzioni corrose dal tarlo dell'efficientismo,
raffreni i nostri desideri di onnipotenza,
e non ci esponi al ridicolo di fronte alla storia:
anzi, di fronte alla cronaca.
Ma ci sono altri motivi, Signore, che, al termine dell'anno,
esigono il nostro rendimento di grazie.
Grazie, perché ci conservi nel tuo amore.
Perché ancora non ti è venuto il voltastomaco per i nostri peccati.
Perché continui ad aver fiducia in noi,
pur vedendo che tantissime altre persone ti darebbero forse ben diverse soddisfazioni.
Grazie, perché non solo ci sopporti,
ma ci dai ad intendere che non sai fare a meno di noi.
Grazie, perché sei un amico veramente unico,
e ti sei lasciato così sedurre dall'amore che ci porti,
che non ti regge l'animo di smascherarci dinanzi alla gente,
e non fai venir meno agli occhi degli uomini i motivi per i quali, nonostante tutto,
continuiamo a essere reverendi.
Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi.
Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini.
Perché, al tuo sguardo, non c'è bancarotta che tenga.
Perché, a dispetto delle letture deficitarie delle nostre contabilità, non ci fai disperare.
Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza.
Donaci un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita.
Aiutaci a spendere per Te tutto quello che abbiamo e che siamo.
E la Vergine tua madre ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime.
Amen.


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