Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


sabato 10 settembre 2016

Evangelizzare, questione di stile: "Farsi tutto a tutti"


«Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch'io» (1Cor 9, 6-19.22-23).
È il brano di san Paolo che papa Francesco ha commentato all'omelia di ieri, venerdì 9 settembre, a Santa Marta, spiegando in modo semplice ed inequivocabile lo stile dell'evangelizzazione.
Sono parole che illuminano e, in un certo senso, confermano il modo come operare al servizio della comunità che mi è stata affidata. Non solo, ma la chiave per ogni testimonianza al vangelo, in ogni ambiente, ad ogni occasione è: "Farsi tutto a tutti".
È quel "farsi uno" con ogni prossimo che mi spinge ad accoglie in me, nel mio cuore, la persona che il Signore mi mette accanto, facendo mie le sue ansie, le sue gioie, le sue preoccupazioni, le sue speranze ed aspettative...
È il cuore di una genuina diaconia, premessa e fondamento per ogni annuncio evangelico.
«"Annunciare il Vangelo non è per me un vanto", dice san Paolo. Dunque, continua Francesco, non ci si deve certo vantare di andare a evangelizzare: vado a fare questo, vado a fare quell'altro, quasi che evangelizzare sia fare una passeggiata. Sarebbe come ridurre l'evangelizzazione a una funzione: io ho questa funzione. E sto parlando di cose che succedono in qualche parrocchia nel mondo, quando il parroco ha sempre la porta chiusa».
«Ma questo è proprio l'atteggiamento di chi si vanta, ha insistito il Papa, è ridurre il Vangelo a una funzione o anche a un vanto: io vado a evangelizzare e ho portato in Chiesa tanti… Anche fare proselitismo è un vanto. Invece, evangelizzare non è fare proselitismo».
«L'evangelizzazione si fa con la testimonianza e poi con la parola, stando ben attenti a non cadere nella tentazione di ridursi a funzionari…. Ricordando "lo stile" evangelizzatore di san Paolo, il suo "farsi tutto a tutti" senza cercare il vanto personale».
«Tutti noi abbiamo l'obbligo di evangelizzare, che non è bussare alla porta al vicino e alla vicina e dire: "Cristo è risorto!". È anzitutto vivere la fede, è parlarne con mitezza, con amore, senza voglia di convincere nessuno, ma gratuitamente. Perché evangelizzare è dare gratis quello che Dio gratis ha dato a me».

Vedi anche il video proposto dal CTV...

Nessun commento:

Posta un commento