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mercoledì 27 aprile 2016

Intervista sul diaconato a
 Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona


Riprendo le interviste ai vescovi delle diocesi italiane sul diaconato permanente e i diaconi delle loro diocesi, pubblicate nella rivista L'Amico del Clero della F.A.C.I. (Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia).
Le interviste sono curate da Michele Bennardo.

Michele Bennardo, diacono permanente della diocesi di Susa, ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense. È professore di religione cattolica nella scuola pubblica e docente di Didattica delle competenze e di Didattica dell'Insegnamento della Religione Cattolica e Legislazione scolastica all'ISSR della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Sezione parallela di Torino. È autore di numerosi testi e articoli e dal 2005 collabora con L'Amico del Clero.

Ho riportato le varie interviste nel mio sito di testi e documenti.

Nel numero 9 (settembre 2015) de L'Amico del Clero è pubblicata l'intervista a Mons. Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona.

Alla domanda "Come giudica per la Chiesa in generale, e per la diocesi di Verona in particolare, il ripristino del diaconato permanente?, mons. Zenti ha risposto: «Il Concilio Vaticano II ha messo in luce i doni grandi dello Spirito Santo e ha permesso di cogliere come il Signore edifichi la sua Chiesa con carismi e ministeri. In questa prospettiva il ripristino del diaconato è sicuramente per la Chiesa una grazia, una speciale opportunità con la quale il Signore risveglia nella comunità la vocazione al servizio, non solo come opportunità particolare per pochi, ma chiamando alcuni uomini ad essere per tutta la Chiesa icona vivente del Cristo servo, un richiamo evidente perché tutti scoprano la bellezza e l'impegno del mettersi a servizio dei fratelli nell'annuncio del Vangelo della carità.
Nella Chiesa di Verona il diaconato è ancora giovane, dal momento che i primi diaconi sono stati ordinati nel 1984. Pur essendo avvertita come una risorsa, non ha ancora raggiunto una sua piena consapevolezza da parte della diocesi e quindi anche nell'esercizio della ministerialità diaconale si è ancora in una fase di discernimento e – potremmo dire – di sperimentazione. I diaconi sono per la nostra comunità diocesana, comunque, un segno chiaro della chiamata al servire gli altri in diversi ambiti di vita ecclesiale e sociale. Ritengo, pertanto, che il ripristino voluto dal Concilio sia anche per noi un dono prezioso ancora da cogliere nella sua pienezza, ma certamente in un divenire sempre più maturo e ricco di opportunità di crescita nella fede e nella gioia del Vangelo».

Vai all'intervista…

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