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venerdì 29 maggio 2015

L'umanità "specchio" della Trinità


Santissima Trinità (B)
Deuteronomio 4,32-34.39-40 • Sal 33 • Romani 8,14-17 • Matteo 28,16-20
(Visualizza i brani delle Letture)

Appunti per l'omelia

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
I cristiani non hanno, certo, l'esclusiva della fede in Dio, ma l'affermazione che in Dio esiste una paternità, una filiazione e un dono d'amore, è tipica del cristianesimo: un Dio TRINITÀ.
Il "libro", che ci introduce alla scoperta di Dio, è Gesù. Dalla croce, egli ci rivela che Dio è Padre e dono d'amore, Spirito Santo: «Emise (= soffiò) lo Spirito».
Diventa, quindi, chiaro l'invito che Gesù fa: «Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».

Battezzandoli nel nome
Battezzare (dal greco baptizo) significa immergere.
Nel nome: è la realtà stessa di colui che viene indicato.
Noi siamo immersi nella realtà di vita del Padre, del Figlio e dello Spirito: ciò che è tipico di Dio diventa tipico della persona umana. Le è donato col Battesimo e la persona è chiamata ad evidenziarla con la propria vita.
Vivendola ed annunciandola.

A me è stato dato ogni potere
Il potere, affidato dal Padre a Gesù, ora è affidato a noi. Non siamo chiamati a dare l'adesione a un concetto astratto, a professare una formula fredda, ma a testimoniare un'esperienza di salvezza vissuta.
Allora la "famiglia di Dio", l'umanità, è chiamata a realizzarsi nell'armonia, nell'incontro e nel dialogo dell'amore. E questa realizzazione sarà completa quando la forza di salvezza di Gesù Risorto avrà raggiunto, attraverso i discepoli, ogni uomo.
È una realtà che non può non toccare tutti i campi della vita umana:
economia: nella vita trinitaria c'è ricerca del bene dell'altro, reciprocità, uguaglianza, libertà, solidarietà, comunione dei beni. L'indifferenza per l'altro, lo sfruttamento, la disuguaglianza ingiusta, la corsa al guadagno negano esistenzialmente la fede in Dio;
lavoro: una mentalità "trinitaria" dà ad ogni lavoro il valore del "lavorare con" e del "lavorare per" e, in questo senso, non può che favorire la partecipazione ad ogni livello, tanto nella progettazione quanto nei frutti;
pedagogia: in una società "trinitaria" ciò che conta è il rapporto, il dialogo, l'incontro tra le diversità, in specie tra educatore e alunni. Non si tratta di sminuire il ruolo del docente, ma di riconoscere l'uguale dignità di tutti. Non si tratta di svalorizzare la necessità di conoscenze, di informazioni, di preparazione tecnica, ma di dar vita ad un processo di crescita in umanità, nel quale tutti abbiamo da imparare e al quale tutti abbiamo da contribuire.
La competizione individualistica viene così superata dalla condivisione.

Io sono con voi tutti i giorni
Mi ha scritto Luca, un amico: "Magari sarà la cosa più semplice del mondo, ma per me è stata una bomba. Ecco come andò la faccenda: avevo bisogno di don Mario, ma non era in casa e allora l'ho aspettato in chiesa, perché fuori pioveva. Mentre mi trovavo solo nel banco, mi sono guardato un po' in giro e poi mi sono fermato sul tabernacolo: Gesù era là, è sempre là, non se ne va mai di lì. Ho come scoperto la presenza di un Dio che è più vicino di quanto lo è un comune amico".


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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Ecco, io sono con voi tutti i giorni (Mt 28,20)
(vai al testo) - (---> pdf, formato A4, stampa a/r per A5)

Vedi anche analoga Parola-sintesi a suo tempo pubblicata (03/06/2012)
Io sono con voi tutti i giorni (Mt 28,20)
(vai al testo)

Vedi anche il post Appunti per l'omelia:
Nati dal cuore di Dio (01/06/2012)

Commenti alla Parola:
  di Luigi Vari (VP 2015)
  di Marinella Perroni (VP 2012)
  di Claudio Arletti (VP 2009)
  di Enzo Bianchi


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