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mercoledì 14 agosto 2013

Gioia e gratitudine immensa


Assunzione della Beata Vergine Maria

Appunti per l'omelia

La festa dell'Assunzione di Maria al Cielo ha uno speciale sapore di famiglia: una comunità di figli che si stringe affettuosamente attorno alla propria madre per celebrare il suo destino glorioso. La nostra esultanza condivide l'esultanza stessa di Maria. Il Magnificat - questo canto di lode riconoscente e di gioia esplosiva - non è uscito dalle labbra di Maria soltanto nell'incontro con la cugina Elisabetta, ma durante la sua esistenza terrena non si è mai spento nel suo cuore. Ed ora, in cielo, continua a risuonare con un'intensità senza pari.
Con Maria, trascinati nella sua lode gioiosa, cantano il Magnificat tutti gli abitanti del cielo e ad essi si uniscono i credenti, ancora in cammino verso la patria definitiva.
Tutte le generazioni mi chiameranno beata: in comunione profonda con tutte le generazioni cristiane del passato e con quelle che verranno, noi oggi - attuando il suo annuncio profetico - proclamiamo beata Maria e facciamo nostro il suo cantico di lode.

Le parole iniziali di questo Cantico riassumono in qualche modo l'intero canto dandogli una tonalità di celebrazione: «L'anima mia magnifica (esalta) il Signore»; e di esultanza: «Il mio spirito esulta in Dio mio salvatore».
Tutta la sua persona, tutto il suo essere esalta il Signore ed esulta, fa salti di gioia. Danza nel giubilo. Il motivo è Lui, il «mio Salvatore». La gioia di Maria è Qualcuno, è il Signore.

Ed il motivo della lode e del giubilo viene così esplicitato:
«Ha guardato l'umiltà della sua serva». Come spiega Giovanni Paolo II, "la sua gioia nasce dall'aver fatto l'esperienza personale dello sguardo benevolo di Dio su di lei, creatura povera e senza influsso nella storia";
«Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente». Le grandi opere di Dio si riassumono in una sola: Gesù, di cui Maria è stata scelta ad essere la madre. Gesù nel suo mistero pasquale di morte e risurrezione.
Le "grandi cose", allora, sono tutti gli interventi di Dio su Maria: dall'Immacolata Concezione alla maternità divina... all'Assunzione che corona le opere di Dio in suo favore.

Recitare, cantare con Maria il Magnificat, in cui "traspare l'estasi del suo cuore", come ebbe a dire Giovanni Paolo II. Cantarlo con la vita.
Essere il Magnificat, per cantarlo eternamente con Maria. E intanto scoprirla come compagna di viaggio, lasciandoci prendere per mano, come il bambino fa con la sua mamma e qualche volta si fa prendere in braccio.

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Vedi anche:

Parola-sintesi proposta (breve commento e una testimonianza):
Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente (Lc 1,49)
(vai al testo) - (pdf, formato A5/A4c)

Commenti alla Parola:
  di Marinella Perroni (VP 2013)
  di Claudio Arletti (VP 2010)
  di Enzo Bianchi

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