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mercoledì 23 gennaio 2013

La carità che porta all'unità


In questa settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, pensando a "quel che il Signore esige da noi" (cf Mic 6,6-8) e credendo fermamente che è la carità che porta all'unità che è gradita a Dio, ho cercato di fare mie le parole di san Clemente I, che leggo dalla Lettera ai Corinzi, e di confrontarmi con esse anche nell'esercizio del mio ministero diaconale.
«Colui che possiede la carità in Cristo mette in pratica i comandamenti di Cristo. Chi è capace di svelare l'infinito amore di Dio? Chi può esprimere la magnificenza della sua bellezza? L'altezza a cui conduce la carità, non si può dire a parole.
La carità ci congiunge intimamente a Dio, "la carità copre una moltitudine di peccati" (1Pt 4, 8), la carità tutto sopporta, tutto prende in santa pace. Nulla di volgare nella carità, nulla di superbo. La carità non suscita scismi, la carità opera tutto nella concordia. Nella carità tutti gli eletti di Dio sono perfetti, mentre senza la carità niente è gradito a Dio.
Con la carità Dio ci ha attirati a sé. Per la carità che ebbe verso di noi il Signore nostro Gesù Cristo, secondo il divino volere, ha versato per noi il suo sangue e ha dato la sua carne per la nostra carne, la sua vita per la nostra vita…
Preghiamo dunque e chiediamo dalla sua misericordia di essere trovati nella carità, liberi da ogni spirito di parte, irreprensibili…
Beati noi se praticheremo i comandamenti del Signore nella concordia della carità, perché per mezzo della carità ci siano rimessi i nostri peccati».


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