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domenica 14 agosto 2011

Ministri non per noi, ma per il mondo


L'eco delle parole di Isaia, che ascoltiamo nella liturgia di oggi "La mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti gli uomini" (Is 56,7), e l'esempio di Gesù che, sconfinando in territorio pagano, anticipa la missione universale della Chiesa (cf Mt 15,21-28), mi fa riflettere sul ministero della Parola che abbiamo ricevuto, di cui il Vescovo è il primo responsabile.
Leggo nel Direttorio per il ministero dei diaconi permanenti, al n° 23: «Funzione principale del diacono è collaborare con il Vescovo e i presbiteri nell'esercizio del ministero non della propria sapienza, ma della Parola di Dio, invitando tutti alla conversione a alla santità».

A questo proposito riporto un passo tratto dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo (Om. 15, PG 57):

«"Voi siete il sale della terra" (Mt 5,13). Vi viene affidato il ministero della parola, dice il Cristo, non per voi, ma per il mondo intero. Non vi mando a due, o dieci, o venti città o a un popolo in particolare, come al tempo dei profeti, ma vi invio alla terra, al mare, al mondo intero, a questo mondo così corrotto. Dicendo infatti: "Voi siete il sale della terra", fa capire che l'uomo è snaturato e corrotto dai peccati. Per questo esige dai suoi quelle virtù che sono maggiormente necessarie e utili per salvare gli altri. Un uomo mite, umile, misericordioso e giusto non tiene nascoste in sé simili virtù, ma fa sì che queste ottime sorgenti scaturiscano a vantaggio degli altri. E chi ha un cuore puro, amante della pace e soffre per la verità, dedica la sua vita per il bene di tutti.
Non crediate, sembra dire, di essere chiamati a piccole lotte e a compiere imprese da poco. No. Voi siete "il sale della terra". A che cosa li portò questa prerogativa? Forse a risanare ciò che era diventato marcio? No, certo. Il sale non salva ciò che è putrefatto. Gli apostoli non hanno fatto questo. Ma prima Dio rinnovava i cuori e li liberava dalla corruzione, poi li affidava agli apostoli, allora essi diventavano veramente "il sale della terra" mantenendo e conservando gli uomini nella nuova vita ricevuta dal Signore. È opera di Cristo liberare gli uomini dalla corruzione del peccato, ma impedire di ricadere nel precedente stato di miseria spetta alla sollecitudine e agli sforzi degli apostoli. (…)
Agli altri, che sono nell'errore, sarà possibile la conversione per mezzo vostro; ma se cadrete voi, trascinerete anche gli altri nella rovina. Quanto più importanti sono gli incarichi che vi sono stati affidati, tanto maggior impegno vi occorre. Per questo Gesù afferma: "Ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini" (Mt 5,13). Perché poi, udendo la frase: "Quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e diranno ogni sorta di male contro di voi" (Mt 5,11), non temano di farsi avanti, sembra voler dire: Se non sarete pronti alle prove, invano io vi ho scelti. Così verranno le maledizioni a testimonianza della vostra debolezza. Se, infatti, per timore dei maltrattamenti, non mostrerete tutto quell'ardimento che vi si addice, subirete cose ben peggiori, avrete cattiva fama e sarete a tutti oggetto di scherno. Questo vuol dire essere calpestati».



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