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domenica 13 marzo 2011

La fedeltà di Dio


Guardando alla giornata di oggi, alle persone che ho incontrato, ai loro dolori e preoccupazioni che ho cercato di accogliere in me, mi porto nel cuore la certezza che nulla e nessuno ci sfiora invano, ma che tutto ha in sé il tocco della mano di Dio.

Il tema di questa prima domenica di Quaresima mi conferma la fedeltà di Dio nei nostri confronti, espressa nella vittoria di Gesù sulle tentazioni.

Scrive sant'Agostino nel suo Commento sui salmi:
«Pertanto si trova in angoscia colui che grida dai confini della terra, ma tuttavia non viene abbandonato. Poiché il Signore volle prefigurare noi, che siamo il suo corpo mistico, nelle vicende del suo corpo reale, nel quale egli morì, risuscitò e salì al cielo. In tal modo anche le membra possono sperare di giungere là dove il Capo le ha precedute.
Dunque egli ci ha come trasfigurati in sé, quando volle essere tentato da Satana. Leggevamo ora nel vangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l'umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria.
Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato» (Sal 60).


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