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venuto per servire
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venerdì 31 dicembre 2010

Gratitudine


Al termine di questo anno, quando si è portati a fare il bilancio di quanto vissuto, ho nel cuore un sentimento profondo di gratitudine per quanto l'Amore di un Dio, che si è dato tutto a me, a noi, mi ha fatto sperimentare: di dolore, di sospensione, di abbandoni, di profonda gioia, di pace, di fiducia, di speranza… in seno alla mia famiglia, nella comunità che sono chiamato a servire, nella comunità dei diaconi e dei sacerdoti con i quali sperimento il nostro "essere al servizio" dell'umanità…
Penso a tutte le persone incontrate, a quanti ho fatto felici e a quanti, purtroppo, ho contribuito a far soffrire… Tutto e tutti sono il tocco della carezza di Dio…
A Lui solo affido tutta la mia vita. E da Lui mi sento ripetere quanto il Padre misericordioso della parabola disse al figlio che era sempre stato in casa: «E tutto quello che io ho è tuo!». Maria, la Mamma, mi stia accanto nel cammino ancora da percorrere.

venerdì 24 dicembre 2010

Venne ad abitare in mezzo a noi



Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

(Gv 1,9-14)

sabato 18 dicembre 2010

La speranza del Natale


Ho ricevuto una bella notizia da Fortaleza, Brasile, dall'amica Agnieszka della Comunità di Nuovi Orizzonti, che mi ha riempito il cuore di gioia. È la speranza che il Dio Bambino ci porta!

Scrive Agnieszka: «(…) Siamo appena stati a celebrare la S. Messa di Natale dentro il carcere.
Che esperienza fantastica!!!!
Siamo arrivati in carcere con un altare artigianale fatto da una piccola tavola di legno, realizzato da uno dei nostri ragazzi accolti ed incastrato tra le sbarre delle celle. Le porte che prima sembravano chiuse si sono spalancate davanti a Gesú Bambino. I ragazzi in carcere si sono molto commossi lasciandosi coinvolgere e partecipando con tutto il cuore. Pure noi non abbiamo scherzato a commozione. Uno dei carcerati durante la Messa è stato sempre inginocchiato con un'aria così assorta che ha colpito tutti quanti. Alla fine della celebrazione il custode ci ha confidato che questo ragazzo proprio ieri aveva cercato di impiccarsi alle grate ed è stato soccorso dai compagni di cella.
Che bello aver visto rinascere il sorriso sul suo volto!!!
Durante la Messa rimbombava l'Alleluia gridato dai carcerati e l'eco arrivava fino al Cielo.
Ti ringraziamo, Signore, per averci donato di assistere a questa pioggia di grazie e vedere che anche i poliziotti sono rimasti profondamente toccati.
Ogni volta che riusciamo ad essere quegli arcobaleni che uniscono il Cielo con la terra, che incarniamo con tutto il cuore il nostro carisma cercando di donarlo agli altri, sperimentiamo una Gioia indescrivibile.
Lode e gloria al Signore!!!».

mercoledì 15 dicembre 2010

Crescere sempre più nella comunione


Rileggendo l'omelia che il Papa ha pronunciato domenica scorsa nella parrocchia romana di San Massimiliano Kolbe, ho colto con gioia questo appello e questa urgenza di comunione nella comunità, compito particolarmente caro per chi ha a cuore quella diaconia che porta all'unità, soprattutto in questi tempi e negli ambienti in cui la diversità è tentazione alla disunità.

Ne riporto uno stralcio: «Sforzatevi di crescere sempre più nella comunione con tutti: è importante creare occasioni di dialogo e favorire la reciproca comprensione tra persone provenienti da culture, modelli di vita e condizioni sociali differenti. Ma occorre soprattutto cercare di coinvolgerle nella vita cristiana, mediante una pastorale attenta ai reali bisogni di ciascuno. Qui, come in ogni Parrocchia, occorre partire dai "vicini" per giungere fino ai "lontani", per portare una presenza evangelica negli ambienti di vita e di lavoro. Tutti devono poter trovare in Parrocchia cammini adeguati di formazione e fare esperienza di quella dimensione comunitaria che è una caratteristica fondamentale della vita cristiana. In tal modo saranno incoraggiati a riscoprire la bellezza di seguire Cristo e di fare parte della sua Chiesa.
Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia».

"Crescere sempre più nella comunione con tutti" e "fare esperienza della dimensione comunitaria della vita": è l'impegno e l'augurio per questo scorcio di tempo che ci separa al Natale, evento divino in cui la pace è sperimentata quale dono prezioso che ci viene dall'Alto.


sabato 11 dicembre 2010

Accogliere con amore


Leggo dal vangelo di Matteo: «Elia è già venuto e non l'hanno riconosciuto, anzi hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro» (17,12). Difficilmente coloro che manifestano la volontà di Dio e la sua presenza nella storia degli uomini hanno una vita facile e sono accolti "a braccia aperte".
Queste parole mi portano a guardare in modo particolare e nuovo a coloro che a vario titolo mi esprimono la volontà di Dio, così anche quando mi pongo di fronte ad un mio superiore.
Sento che posso accogliere pienamente questo segno della presenza di Dio nella mia vita solo se sono nell'amore. Allora non sarò un esecutore di ordini, sia pur illuminati, ma sarò l'espressione concreta della volontà del Padre, la sua manifestazione in me e negli altri.
Così il diacono nel suo rapporto col sacerdote: nell'accoglienza reciproca essi esprimeranno, nella comunità, la particolare volontà di Dio nell'essere segno speciale della presenza di Gesù.

martedì 7 dicembre 2010

Madre di Dio


Solennità dell'Immacolata Concezione
Riporto un passo di Chiara Lubich del 19 luglio 1949, da Maria, trasparenza di Dio, p. 88.


Guardai sopra di me, dove stava una bella statua della Mamma, e compresi come Ella fosse soltanto Parola di Dio e La vidi bella ogni dire: tutta rivestita della Parola di Dio che è Bellezza del Padre, segreta custode dello Spirito in sé.
E, appena L'amai, mi amò e mi mostrò con chiarezza di Cielo tutta la sua bellezza: Madre di Dio!

Fuori il cielo era d'un azzurro mai visto… Allora compresi: il cielo contiene il sole! Maria contiene Iddio! Iddio L'amò tanto da farLa Madre sua ed il suo Amore Lo rimpicciolì di fronte a Lei!