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domenica 7 novembre 2010

L'abbraccio di Dio


In questo periodo, molto intenso per la verità, impegnato presso il soggiorno per anziani dove svolgo il mio servizio pastorale (vedi post Una nuova pagina dell'11 ottobre scorso), ho avuto modo di incontrare e dialogare con tante persone. Gli argomenti di conversazione sono vari, ma tutti alla fine vertono su aspetti importanti della vita, la fede in Dio, il rapporto con la Chiesa, la morte…
Così è successo con N. che molto seriamente, ma serenamente e con grande lucidità, mi rappresenta le sue perplessità riguardo alla religione in genere. Non frequenta la chiesa, ma è una persona aperta e molto spesso mi racconta del suo rapporto con Dio.
È convinto che le religioni dividono più che unire… e l'umanità invece ha bisogno di unità.
Sono rimasto molto colpito quando l'altro giorno, parlandomi della morte e di cosa ci si aspetti dopo questa vita, criticò le posizioni ufficiali delle varie religioni sull'aldilà, bocciandole praticamente tutte. E mi disse con grande serenità: "Non capisco quando mi dicono che dopo morti si va di là, in quel luogo, in quell'altro… Per me morire è essere abbracciati da Dio che mi tiene sempre con sé; è perdermi in quell'abbraccio…".
Lo ringraziai di cuore, perché mi aveva fatto partecipe, penso, della cosa più preziosa che possedesse. Il lavoro di Dio in un'anima è molto originale!


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