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venerdì 15 ottobre 2010

Annuncio e preghiera

17 ottobre 2010 – 29a domenica del Tempo Ordinario (C)

Parola che si fa vita

Annuncia la Parola (2Tm 4,2)


L'ammonimento di Paolo a Timoteo si inquadra nell'ambito specifico della fede: rimani saldo. Ossia, sforzati di diventare uno che resiste, puntando sulla Parola che si trasforma - se vissuta in un annuncio coraggioso di nuove iniziative - in gioioso conforto. Gesù, nel Vangelo di Luca, dice di "pregare sempre senza stancarsi mai".
Poi continua: "Ma il Figlio dell'uomo quando verrà, troverà la fede sulla terra?". Occorre chiederla insistentemente e con fiducia come ha fatto Lui. Pertanto è bene sintonizzare il nostro cuore sull'onda di quello di Dio: non arrendersi mai. Significa saper pregare anche nell'aridità, nel vuoto, nel buio, nell'angoscia, nella non risposta, nell'abbandono.
Pregare anche quando la preghiera sembra impossibile: Dio amore, Padre che non delude mai, attende la fedeltà di un amore disposto ad accettare qualsiasi prova, e continua a rispondere: non aver paura, io ti amo immensamente.


Testimonianza di Parola vissuta


La piccola Cetti, di 11 anni, ha visto la sua amichetta e compagna Giorgina, della stessa età, molto triste. Vuole tranquillizzarla, ma non ci riesce. Vuole allora andare fino in fondo e sapere il perché della sua angoscia. Le è morto il papà e la mamma l'ha lasciata sola presso la nonna, andando a vivere con un altro uomo. Cetti intuisce la tragedia e si muove. Chiede, pur piccola, alla compagna di poter parlare con la sua mamma, ma Giorgina la prega di accompagnarla prima sulla tomba del suo papà. Cetti la segue con grande amore e sente Giorgina implorare nel pianto il babbo perché venga a prenderla.
A Cetti il cuore si spezza. C'è lì una piccola chiesa diroccata, entrano. Sono rimasti soltanto un piccolo tabernacolo ed un crocifisso. Cetti dice: "Guarda, in questo mondo tutto verrà distrutto, ma quel crocifisso e quel tabernacolo resteranno!". Giorgina, asciugandosi le lacrime, risponde: "Sì, hai ragione tu!". Poi, con garbo, Cetti prende Giorgina per mano e l'accompagna dalla mamma. Arrivata, con decisione le rivolge queste parole: "Guardi, signora, non sono cose che riguardano me; ma io le dico che lei ha lasciato la sua figlia senza un affetto materno di cui ha bisogno. E le dico ancora una cosa: che lei non sarà mai in pace finché non l'avrà presa con sé e non si sarà pentita".
Il giorno dopo Cetti sostiene con amore Giorgina che ritrova a scuola. Ma ecco il fatto nuovo: una macchina viene a prendere Giorgina: la guida la mamma. E da quel giorno la macchina ritorna, perché Giorgina ormai vive con lei, che ha abbandonato decisamente l'amicizia con quell'uomo. Dalla piccola e grande azione di Cetti, si può dire "tutto è compiuto". Ha fatto bene ogni cosa. Fino in fondo. E c 'è riuscita.

(C.L.)


(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)
(vedi anche Commento alla Parola di Claudio Arletti)



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