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venerdì 13 agosto 2010

La beatitudine della Fede

15 agosto 2010 – Assunzione di Maria

Parola da vivere

Beata colei che ha creduto (Lc 1,45)


In mezzo alle delusioni, alle sofferenze e alle persecuzioni del tempo presente, la celebrazione dell'Assunta ci invita a guardare a Maria come segno di sicura speranza e a vivere in questo mondo costantemente orientati ai beni eterni. La fede nella presenza del Signore che sostiene il nostro cammino e la carità che riempie il cuore della presenza di Dio e rende vicini ai bisogni delle persone, permettono all'uomo di alimentare la speranza nella realizzazione delle promesse di Dio. Per la fede l'uomo tutto intero si consegna a Dio accogliendo ciò che Lui ha fatto conoscere. Per la fede di Maria si compie l'opera della Salvezza: arriva a noi il Figlio di Dio. Per la sua fede Maria è detta beata: beata perché crede alla Parola di Dio. È la prima beatitudine, quella fondamentale: la fede nella promessa, che permette al Signore di vivere "oggi" nel credente che lo ascolta. La beatitudine di Maria è condivisa da ogni credente che ascolta e fa la Parola.
La Parola va accolta come essa veramente è, quale "Parola di Dio che opera in voi che credete" (1Ts 2,13).
E sappiamo che Dio parla a noi in tanti modi. Ci visita più spesso di quanto immaginiamo. Si fa presente lungo le nostre giornate con un'ispirazione, in una persona che ci passa accanto, nel momento della preghiera, in un fatto che ci capita, in una pagina della Scrittura, nella vita di quel santo. Per questo è importante vigilare, aspettare ogni sua visita con trepidazione a riconoscere con fede la sua presenza.


Testimonianza di Parola vissuta


Quando M. mi disse che si era accorta del mio tradimento, era l'immagine della desolazione. Quel mattino mi resi conto di aver rovinato tutto: la mia vita, la sua e quella del nostro bambino. Mi pareva impossibile rimediare, e così andai in ufficio con questo strazio dentro, e con la paura di quello che sarebbe successo tornando a casa la sera. Per tutto il giorno pensai a cosa dire, a come difendermi.
Quando suonai il campanello di casa la porta si aprì subito. M. era lì, serena, dietro di lei la tavola per la cena era imbandita come per un giorno di festa… Tutte le difese che mi ero preparato crollarono di colpo. Niente avrebbe potuto ferirmi quanto quell'accoglienza. Capii che M. mi consentiva di ricominciare.
Da lì, con fatica, è rinato il nostro matrimonio.

(T.O.)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)
(vedi Commento alla Parola di Claudio Arletti)


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