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domenica 8 agosto 2010

Diaconi di Gaeta, ritiro spirituale


I diaconi in ritiro spirituale a Cappadocia in Abruzzo

I diaconi della diocesi di Gaeta hanno svolto il loro ritiro spirituale annuale a Cappadocia in Abruzzo, nei pressi di Avezzano.
L'inserto di Avvenire, Lazio Sette, di domenica 25 luglio 2010 ne ha riportato il resoconto del diacono Vincenzo Testa, di quella diocesi.
Gli esercizi spirituali sono stai guidati dal diacono Enzo Petrolino, presedente dell'Associazione del diaconato in Italia.
Voglio proporre ai lettori di questo blog la parte centrale di quell'articolo, data l'importanza dell'esperienza vissuta da quella comunità diaconale.

« (…)
Petrolino, con il suo piglio di simpatia ha saputo trasmettere con profondità una serie di meditazioni che hanno avuto per oggetto il vissuto concreto dei diaconi nel contesto del loro stato di vita. In particolare, Enzo Petrolino, che conosce profondamente la realtà dei diaconato italiano e le sue peculiarità con pregi e difetti, ha offerto una serie di riflessioni che hanno toccato l'esercizio del ministero alla luce anche della realtà matrimoniale che rappresenta per i diaconi coniugati una ricchezza e un sostegno di straordinario rilievo.
Il vissuto in famiglia con le sue gioie, le sue speranze. e le sue sofferenze, infatti, costituisce una palestra unica all'interno del quale impiantare e far vivere la ministerialità diaconale: il servizio che il diacono è chiamato a rendere visibile.
Proprio il servizio ministeriale dei diaconi è stato al centro di una meditazione che ha fatto intravedere come nel quotidiano ritenuto da alcuni anonimo ed indistinto cresce e matura, invece, una realtà vera e profonda all'interno della quale la vita offerta si fa martirio e pane spezzato per la vita stessa della comunità.
Il diacono, quindi, chiamato a rendere visibile il Cristo Servo, è colui il quale con semplicità e fedeltà deve saper testimoniare la presenza di Cristo in un mondo dove la fede si fa sempre più rara e poco espressa nel contesto sociale. Il diacono, uomo di Chiesa che vive nel mondo con tutte le ansie, le problematiche, le gioie è, perciò, l'espressione di qualcosa di unico e insostituibile all'interno del corpo di Cristo che è la Chiesa. Una Chiesa senza diaconi è una Chiesa monca.
La partecipazione a questi esercizi spirituali è stata numerosa e nutrita è stata anche la partecipazione delle mogli che hanno avuto la possibilità di realizzare momenti di confronto per riflettere sul loro ruolo a fianco del marito. Insomma, questi esercizi 2010, sono stati una esperienza significativa che di certo ha permesso ai diaconi e alle loro spose di fermarsi un po' e di prepararsi per il prossimo anno pastorale con una consapevolezza maggiore della loro necessità all'interno di un corpo ecclesiale che deve vivere con tutti e di tutti i suoi organi.
(…) ».

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