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venerdì 2 luglio 2010

Mandati a due a due

4 luglio 2010 – 14a domenica del Tempo Ordinario (C)

Parola da vivere

Li inviò a due a due (Lc 10,1)


Seguire Gesù si trasforma in missione. Una missione povera di mezzi, ma ricca di gioia. Il discepolo che segue Gesù diventa portatore di un messaggio di speranza. È la vita dei cristiani che diventa annuncio. Gesù manda i suoi a due a due. Il numero due indica il gruppo minimo mediante il quale l'individuo supera. l'isolamento, e corrisponde ad esperienze fondamentali come il matrimonio e l'amicizia. Essere in coppia apre il singolo alla Chiesa. E la Chiesa neIla coppia mostra la propria essenzialità e povertà. Sant'Agostino poi dice che Gesù li manda a due a due perché solo se si è almeno con un altro si può mostrare con la vita il Dio che annunci a parole; solo se hai un amico può mostrare che Dio è amore.
Diceva Giovanni Paolo II nella lettera a conclusione del grande Giubileo del duemila: la sfida che sta davanti alla Chiesa in questo tempo per essere fedele a Gesù il fondatore e per rispondere alle attese di questo nostro mondo è quella di essere "casa e scuola di comunione". Per mostrare questo il vangelo ci dice che occorre essere almeno in due. Se non altro perché il fratello può essere un dono che ti sostiene nelle difficoltà del cammino. Questa parola di Luca ci ricorda che la nostra testimonianza è la prima parola che noi pronunciamo; che l'amore, frutto del comandamento nuovo, è la vera novità cristiana. E Gesù anche oggi conta su di noi perché venga il suo regno di amore, di giustizia, di pace e fraternità.

Testimonianza di Parola vissuta


Il sacerdote del nostro paese, con il comitato parrocchiale, ha affidato a mio marito il compito di gestire il progetto per mettere delle nuove campane sul campanile.
La faccenda non rientrava nei miei programmi, mi ero già organizzata il tempo libero per far cose più importanti… Quando sono iniziati i lavori ho capito che le circostanze mi offrivano l'opportunità per aiutare mio marito, per rendergli più leggero questo nuovo impegno.
Ho preso sulle mie spalle i suoi problemi e le varie pratiche, come se le campane fossero la cosa più importante del mondo. Era un'occasione per volerci più bene e per servire la comunità.
Abbiamo lavorato con impegno coinvolgendo anche il comitato che, alla conclusione dei lavori, ha scelto per l'inaugurazione dei lavoro questa frase: "Le campane ci devono unire e ricordarci di cercare il positivo".
E così è stato veramente. Quando sono arrivate le campane, c'era aria di festa, di famiglia.
Molte famiglie, superando vecchi dissapori, si sono ritrovate insieme.


(N.L.S., Ungheria)


(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, come proposto in parrocchia)
(vedi Commento alla Parola di Claudio Arletti)



1 commento:

  1. Questo mandato del Signore lo sento sempre in modo particolare perchè tra quei due a due mandati ci sono anch'io e...qualcuno di voi! Ciao Luigi, è sempre bello leggere le tue riflessioni sulla Parola! Un abbraccio e buone vacanze a te e a Chiara!

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