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venerdì 20 novembre 2009

Quale regno...

22 novembre 2009 – Cristo Re dell'universo
(34a domenica del Tempo ordinario / B)

Parola da vivere

La santità si addice alla tua casa (Sal 92,5)


Il Vangelo di oggi è preso da Giovanni: "Io sono re, ma il mio regno non e di questo mondo".
Pilato chiede a Gesù: "Sei tu re?". Gesù gli risponde: "Tu lo dici, io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità".
La caratteristica del regno di Gesù è diversa da quella degli altri regni. Non si impone con autorità e con forza, ma con l'amore. Egli è un Re d'amore. Ce lo dimostra soprattutto nel pretorio apparendo tutto piagato, ricoperto di sangue, con la testa coronata di spine, come ce lo aveva fatto capire durante tutta la sua vita spesa in un continuo dono di sé, in particolare verso i più bisognosi. Gesù afferma che il suo è Regno d'amore, d'unità e di pace. E lo ha dimostrato dando la sua vita, divenendo per tutti dono d'amore.
Il crescere interiormente, il santificarti, dipende dalla tua unione con Cristo. Coi tempi che corrono, la parola santità ti sembrerà un'utopia. Non è così. Il tempo fugge, se ne va, e con esso le vedute parziali, contingenti.
Resta la verità. Pertanto vedi di puntare a ciò che vale e dura per l'eternità, perché tutto è possibile a Dio, anche la tua santità.


Testimonianza di Parola vissuta



Quel sabato notte come al solito avevo bevuto. Arrivato a casa, mi sono ricordato che ero stato invitato a casa di persone per bene. Dovevo andare per forza. Mi sono cambiato e, anche se facevo fatica a tenere gli occhi aperti, sono andato. Mi sono trovato in un ambiente nuovo ma avevo l'impressione di aver conosciuto quelle persone da sempre, c'era apertura, amicizia, fraternità... Ho avvertito un grande sollievo come se mi fossi liberato da un peso: questa era la mia vita, non quell'altra. Potevo, dovevo cambiare.
Sono tornato a casa deciso, ma non è stato facile. Mi ricordavo le notti trascorse a bere, i soldi buttati, la famiglia trascurata, le liti con mia moglie, con i figli...
Lasciare il vizio del bere è stata un'impresa: l'ambiente era avvolgente. Gli amici di sempre, se non bevevo, mi prendevano in giro: "Vai, chiedi il permesso e poi torna...". Però poco a poco si sono resi conto che facevo sul serio e non insistevano più. Non li ho abbandonati, voglio aiutarli così come ero stato aiutato io. Ora se hanno bisogno di qualcosa si rivolgono a me. Alcuni stanno cambiando vita.

(M.G., Colombia)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola, esperienza in parrocchia)

1 commento:

  1. Veramente bella questa testimonianza. Mi piace moltissimo il tuo blog, e complimenti per la grafica. Buonanotte :)

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