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lunedì 14 settembre 2009

Uomini di Dio per il tempo d'oggi


Ho ripreso in mano i primi pensieri del libretto "Come il Padre…" (primo volume) ed ho fatto una rilettura che ho applicato al diacono, anche se si riferiscono al sacerdote, nel contesto di questo Anno sacerdotale.
La sostanza non cambia.
Si legge nel Direttorio: "Il diacono assume come modello Gesù, l'uomo obbediente per eccellenza… Si impegna anzitutto con Dio ad agire in piena conformità alla volontà del Padre… Il diacono approfondirà quotidianamente il dono totale di sé, come ha fatto il Signore «fino alla morte e alla morte di croce»" (n. 8).

Vorrei trascrivere alcune frasi, prese dal primo capitolo "Uomini di Dio per il tempo d'oggi". I testi completi si possono trovare nel mio sito di documenti:

"Il sacerdote (il diacono) è uomo che vive non per sé, ma per gli altri. È l'uomo della comunità". (20 giugno)

"Essere consegnati a Dio significa essere posti a rappresentare gli altri". Il sacerdote (il diacono) viene "donato a Dio e, proprio così, a partire da Dio, deve essere disponibile per gli altri, per tutti". (21 giugno)

"Se il prete (il diacono) non è Cristo, è ben poco. Le sue prediche sono vuote e le chiese deserte. Perché la parola che Cristo dava era lui stesso". Se il prete (il diacono) "prima vive ciò che predica e poi parla, la sua parola sarà Cristo e sarà, anche lui, altro Cristo. I suoi discorsi trascineranno allora le folle e le chiese diverranno strabocchevoli. Perché non è tanto la scienza che fa il prete (o il diacono), quanto il carisma vivificato dall' amore". (24 giugno)

"Il presbitero (il diacono) è un uomo di Dio. Può essere profeta solo nella misura in cui abbia fatto l'esperienza del Dio vivo. Solo questa esperienza lo farà portatore di una Parola che ha il potere di trasformare la vita personale e sociale degli uomini in accordo col disegno del Padre". (25 giugno)

"Noi sacerdoti (diaconi), nella misura in cui siamo chiamati a vivere la vita e la missione di Gesù, dobbiamo essere a servizio di una Chiesa sempre più modellata secondo la vita della Trinità.
Il sacerdote (il diacono) è un uomo trinitario, come Gesù, e come lui è chiamato ad annunciare e promuovere una vita nuova, che non è solo rivelazione del Dio Uno e Trino, ma comunicazione della vita divina, di una esistenza agapica che sia criterio della convivenza umana.
Come potremmo farlo senza esserne esperti, senza sperimentare la comunione trinitaria fra noi, come membri del Corpo sacerdotale (diaconale)?
Non dobbiamo permettere che questa "fraternità sacramentale" rimanga solo una bella formula che non significhi niente di concreto per la vita". (30 giugno)

"Questo stile spirituale di vita comporta forme di comunione e di reciproca vicinanza fraterna. Gesù ha sì chiamato i suoi discepoli personalmente, ma non come singoli isolati; la forma gesuana di vita è una forma comunitaria e fonda un'esistenza comunionale.
I sacerdoti (i diaconi) devono radunarsi, farsi visita a vicenda, scambiarsi le loro esperienze pastorali buone e cattive, consolarsi e sostenersi gli uni gli altri e assistersi fra di loro solidariamente. Tra i sacerdoti (tra i diaconi) ci dovrebbero essere delle vere amicizie". (1° luglio)

1 commento:

  1. leggere e riflettere
    può essere terribile ma è importante per la conversione
    grazie luigi...bella idea
    vincenzo

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