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domenica 6 settembre 2009

Meditando col Papa sul sacerdozio


Ho letto l'articolo (riportato nel mio sito di testi e documenti), dal titolo "Meditando col Papa sul sacerdozio", di Enrico Pepe su Gen's, rivista di vita ecclesiale.
È una riflessione, semplice ma densa di significato, sull'Anno sacerdotale, sulla "Lettera del Santo Padre", con l'attenzione a non sopravvalutare o inquadrare la figura del sacerdote in un contesto poco consono ai tempi attuali, col pericolo da un lato di "oscurare un po' il cammino fatto dal Concilio Vaticano II riguardo alla concezione di Chiesa e quindi del ministero sacerdotale" e dall'altro di "esaltare il sacerdozio ministeriale al di fuori e al di sopra del sacerdozio battesimale, indebolendo l'impegno della comunione ecclesiale e della visione conciliare dell'unico popolo di Dio".

Viene messo in risalto proprio l'aspetto del "servizio" che il ministro ordinato fa all'interno della comunità: "Benedetto XVI sin dal primo annuncio in marzo ha avuto cura di inquadrare il sacerdozio ministeriale nel più ampio contesto della missione di tutta la Chiesa. (…) Il Papa ha ben chiaro quale posto il sacerdote occupa in mezzo al Popolo dì Dio: egli non è un gerarca al di sopra degli altri, ma un battezzato con il delicato e gravoso compito di "rappresentare" Gesù buon Pastore e quindi a servizio di tutti".
Viene riportato poi quanto il papa stesso ha detto nel Convegno annuale del clero di Roma lo scorso mese di maggio: "«È necessario migliorare l'impostazione pastorale, così che, nel rispetto delle vocazioni e dei ruoli dei consacrati e dei laici, si promuova gradualmente la corresponsabilità dell'insieme di tutti i membri del Popolo di Dio. Ciò esige un cambiamento di mentalità riguardante particolarmente i laici, passando dal considerarli "collaboratori" del clero al riconoscerli realmente "corresponsabili" dell'essere e dell'agire della Chiesa, favorendo il consolidarsi di un laicato maturo ed impegnato»".
Inoltre viene accennato a quella che è definita la "primavera" della Chiesa, i Movimenti e le nuove Comunità: "È da ricordare un'altra sottolineatura del Papa: «Nel contesto della spiritualità alimentata dalla pratica dei consigli evangelici, mi è caro rivolgere ai sacerdoti … un particolare invito a saper cogliere la nuova primavera che lo Spirito sta suscitando ai giorni nostri nella Chiesa, non per ultimo attraverso i Movimenti ecclesiali e le nuove Comunità. "Lo Spirito nei suoi doni è multiforme… soffia dove vuole. Lo fa in modo inaspettato, in luoghi inaspettati e in forme prima non immaginate... ma ci dimostra anche che Egli opera in vista dell'unico Corpo e nell'unità dell'unico Corpo". (…)
Tali doni che spingono non pochi a una vita spirituale più elevata, possono giovare non solo per i fedeli laici ma per gli stessi ministri. Dalla comunione tra ministri ordinati e carismi, infatti, può scaturire "un valido impulso per un rinnovato impegno della Chiesa nell'annuncio e nella testimonianza del Vangelo della speranza e della carità in ogni angolo del mondo"».

Per ultimo si fa riferimento alla "radicale forma comunitaria", "propria del ministero ordinato", da tradursi "nelle diverse forme concrete di una fraternità sacerdotale effettiva ed affettiva".

Questo modo di vedere le cose fa luce anche sul nostro essere diaconi, sul nostro modo di porci all'interno del ministero ordinato, sul nostro rapporto di "corresponsabilità pastorale" con i presbiteri, nel nostro essere animatori di quella diaconia che è la caratteristica di una chiesa tutta e solo al servizio dell'umanità in cui è immersa.
È un invito, inoltre, a prendere sul serio la ricchezza della nostra vita, personale e familiare, inserita vitalmente nella comunità diaconale, secondo il pensiero della Chiesa.


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