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venerdì 23 gennaio 2009

L'impegno dell'evangelizzazione

25 gennaio 2009 – 3a domenica del Tempo ordinario (B)

Parola da vivere

Seguitemi, e io farò di voi
dei pescatori di uomini
(Mc 1,17)


Poche realtà sono così immense e misteriose, al di là di ogni comprensione, come il mare. Il pescatore, nel sondare l'abisso, spinto dalla necessità del vivere quotidiano, deve avere un grande senso del mistero e dell'immenso. Gesù sceglie qui i suoi primi collaboratori, lanciandoli nel mare ancor più misterioso dell'umanità. "Vi farò pescatori di uomini".
San Paolo, affascinato da Gesù, dalla sua umanità così divina e tanto vicina a ciascuno di noi, è partito per il mare del mondo lanciando con generosità e gesti larghi la rete per raccogliere tutti in un solo corpo che ha il suo capo e il suo cuore in Cristo. Lo Spirito che in Gesù ha vinto la morte ha dato anima nuova all'umanità, valorizzandone le differenze di razza, storia, colore, nazione. Si è fatto tutto a tutti, per recuperarci nella rete dell'amore del Padre e per questo amore farci incontrare reciprocamente.
Non è più il tempio che custodisce la presenza di Dio, siamo noi il tempio di Dio, di carne, sacrario dell'Incarnazione e luce sul monte per l'umanità.

Testimonianza di Parola vissuta


Sono cresciuta in una famiglia cattolica e ho frequentato ambienti e gruppi parrocchiali; il Vangelo è sempre stato un libro presente e letto, però concretamente la mia vita e la mia fede, pur se vicine, viaggiavano su due binari. Un giorno qualcuno dell'Associazione Alfa-Omega ha bussato alla mia porta durante una missione parrocchiale e presentandomi la persona di Gesù mi ha fatto capire che se per me Cristo era importante, come io dicevo che fosse, dovevo dare a Lui del tempo per mettermi in ascolto della sua parola.
Ho iniziato così un gruppo di lettura del Vangelo settimanale in casa mia con altre persone, e da sola dedicavo ogni giorno un po' di tempo per leggere la pagina proposta dalla liturgia cercando di rispondere alle domande: che cosa significa questo brano per me? Perché il Signore me lo dice oggi? Che cosa devo fare? Ho cercato quindi un'applicazione molto pratica e semplice da concretizzare nella mia giornata: poteva essere il salutare chi incontravo, interessarmi di qualcuno, migliorare le relazioni con gli altri.
Ho condiviso questa scoperta con mio marito e con alcuni sacerdoti che seguivano il mio cammino. Il Signore mi chiamava ad essere uno strumento affinché la sua parola fosse fatta conoscere. Così ho lasciato la proposta di carriera e ho preso alcuni periodi di aspettativa per dedicarmi alla famiglia e all'evangelizzazione organizzando gruppi di ascolto del Vangelo nelle famiglie, partecipando alle missioni parrocchiali, seguendo altri nel cammino di fede. In seguito ho potuto scegliere di lavorare a tempo parziale, solo quattro ore, così da non perdere il lavoro e portare anche lì un messaggio di speranza continuando a dedicarmi ai miei tre figli e all'evangelizzazione. Con alcuni colleghi ho iniziato un cammino che ha suscitato in loro il desiderio di conoscere Gesù attraverso la lettura del Vangelo.
Come per Giuseppe e Maria dopo il "sì" iniziale c'è stata una serie di "sì" nella loro vita, così succede anche a me. Talvolta incontro ostacoli, ma il Signore mi richiama continuamente alla fedeltà. Il mio cammino continua nella certezza della sua presenza: attraverso la sua parola che è luce, l'Eucaristia che è nutrimento, la direzione spirituale nella quale sperimento il suo amore e il suo perdono, nella comunità che mi incoraggia e mi fa crescere.

(Flavia)

(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)

1 commento:

  1. questa testimonianza di Flavia mi sembra anche una proposta concreta per l'animazione della Parola nella Parrocchia. Certo ogni cosa va adattata al contesto ma il canivaccio proposto è bella. continua così luigi mi piace...

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