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lunedì 5 gennaio 2009

Il centro dell'universo

6 gennaio 2009 – Epifania del Signore

Parola da vivere

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra (Sal 71)



Usciamo dal Natale, modesto scenario di campi e pastori, con i Re che "prostratisi, lo adorarono".
Il gesto di umiltà delle nazioni, rappresentate dai saggi d'oriente, trasforma Betlemme, la più piccola città di Giuda, nella capitale del mondo. Non è un regno che a turno emerge nella storia, è lo stesso Dio fatto uomo che diventa il centro dell'universo. Lo Spirito di Dio ci dà l'audacia, pur tra poveri segni messianici, di cantare con ferezza e con fede: "Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra".
La ricorrenza del bi-millenario della conversione di San Paolo ci dà l'opportunità di considerare la famosa caduta da cavallo come un'altra Epifania, drammatica e realistica. Per capire l'angoscia di Cristo che implora: "perché mi perseguiti?" bisogna cadere dall'alto di noi stessi, mescolarsi con la polvere, perdere tutta l'arroganza di una visione legalista della realtà, per ritrovare la luce divina dello Spirito. Paolo è stato fedele alla grazia ricevuta, in lui l'amore del Risorto non è stato inutile, per questo lo invochiamo e lo rievochiamo perché ci comunichi lo spirito di missionario delle genti, ci dia la certezza di essere protagonisti dell'incontro con Cristo di tutti.
Anche noi come i Magi e Paolo, per altra via, quella della fraternità universale, ritorniamo tra la gente ad annunciare la speranza di Gesù salvatore.


Testimonianza di Parola vissuta



Ero giovane studente e senza pratica religiosa. Mi interessavo di libri antichi. Un giorno su una bancarella vidi un libro antico, in bella e solida edizione rilegata, dal titolo: Le vite dei santi per tutti i giorni dell'anno, e come sottotitolo: Illustrate ogni giorno da una incisione, una riflessione e una preghiera.
Lo comprai non tanto per curiosità dei contenuti, quanto per il fascino delle incisioni: disegni in bianco e nero che esercitarono su di me un fascino singolare. Le esaminai tutte più volte, una a una, con una lente. Mi sembrarono quasi fessure attraverso le quali sbirciare in una dimensione sconosciuta. Ancor più sconosciuta la prospettiva che scoprii quando passai al testo, con la storia del santo del giorno e con una riflessione e una preghiera. Mi resi conto che esisteva un mondo parallelo di cui nessuno mi parlava. Un mondo di uomini e donne, di giovani e vecchi, di re e pastorelle, di sapienti e analfabeti che cercavano tutti la stessa meta. Un mondo dove regnavano la pace, la fraternità, addirittura la gioia.
Fu il seme inoculato da questo libro che mi risvegliò la nostalgia di Dio.

(M.V)


(da "Camminare insieme" - vedi Testimoniare la Parola)


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