Questo Blog continua nella nuova versione
venuto per servire
(clicca qui per entrare)


martedì 2 dicembre 2008

Oltre la notte

Ogni tempo ha la sua notte!

E ogni notte è vinta solo da chi vi si sottrae nella vigilanza. Il nostro tempo anzitutto vive la notte della verità, per cui tutto è vero e, allo stesso tempo, tutto è falso, una notte in cui ognuno baratta e vende la sua opinione e il proprio interesse per certezze granitiche. Il nostro tempo vive poi la notte del cuore e dei sentimenti: la crisi che attraversa le nostre famiglie lo testimonia, la fatica della fedeltà coniugale lo testimonia, i gelidi silenzi che calano nelle nostre tavole lo testimoniano. Il nostro tempo vive infine anche la notte dei valori, offuscati da sostanze che uccidono, confusi con il proprio piacere, ordinati secondo il proprio arbitrio. È la notte della vita, quando l'uomo perde Cristo e l'amore del Padre.
Vegliare significa reagire operosamente…
La storia è attesa, ma non è una sala d'aspetto in cui incrociare le braccia. La nostra operosità non nasce dalla convinzione di abbreviare la notte, ma dalla speranza certa che essa ha una fine. La sua fine coincide con il fine della nostra operosità.
(dal commento di Claudio Arletti sulla Parola della prima domenica di Avvento. Cf Vita Pastorale, n. 10/2008)

È dell'amore vigilare!
Quando incontro qualcuno lungo il corso della mia giornata, ho un'unica occasione per "essere": accogliere chi mi passa accanto e non mi sfiori invano.
Se in me c'è la Vita, posso trasmetterla, magari solo con lo sguardo o con un sorriso, allontanando, anche con fatica, ogni giudizio, ché solo a Dio compete giudicare.
Sperimento così la beatitudine di chi ha ricevuto dal Padre cose nascoste ai dotti e ai sapienti, perché così è piaciuto a Lui (cf Lc 10,21-24).
Così vivo la mia diaconia e contribuisco per la mia parte alla pace e alla fraternità, dove gli opposti si riconciliano, "il lupo dimora con l'agnello, il vitello e il leoncello pascolano insieme, e la saggezza del Signore riempie il paese, come le acque ricoprono il mare" (cf Is 11,1-10).

Nessun commento:

Posta un commento