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domenica 10 agosto 2008

Ministro del sangue di Cristo

10 agosto – san Lorenzo, diacono e martire

Riporto alcuni passi su san Lorenzo tratti dai "Discorsi" di sant'Agostino, soprattutto quelli che tratteggiano una fisionomia particolare del diacono, "ministro del sangue di Cristo".

"San Lorenzo era diacono della chiesa di Roma. Ivi era ministro del sangue di Cristo e là, per il nome di Cristo, verso il suo sangue.
Il beato apostolo Giovanni espose chiaramente il mistero della Cena del Signore, dicendo: «Come Cristo ha dato la sua vita per noi, così anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli» (1 Gv 3, 16). Lorenzo ha compreso tutto questo. L'ha compreso e messo in pratica. E davvero contraccambiò quanto aveva ricevuto in tale mensa. Amò Cristo nella sua vita, lo imitò nella sua morte.
Anche noi se davvero amiamo, imitiamo. Non potremmo, infatti, dare in cambio un frutto più squisito del nostro amore di quello consistente nell'imitazione del Cristo, che «patì per noi, lasciandoci un esempio, perché ne seguiamo le orme» (1 Pt 2, 21).
(…) Il bel giardino del Signore possiede non solo le rose dei martiri, ma anche i gigli dei vergini, l'edera di quelli che vivono nel matrimonio, le viole delle vedove. Nessuna categoria di persone deve dubitare della propria chiamata: Cristo ha sofferto per tutti. Dunque cerchiamo di capire in che modo, oltre all'effusione del sangue, oltre alla prova della passione, il cristiano debba seguire il Maestro. L'Apostolo, parlando di Cristo Signore, dice: «Egli, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio. Ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso» (Fil 2, 7-8). Cristo si è umiliato: eccoti l'esempio da imitare".

La diaconia dell'amore esige un "nulla d'amore", nella misura di Gesù… ed essere degni ministri del sangue di Cristo!
Nella notte della cultura contemporanea e della società di oggi, in cui a fatica si riesce a trovare il "bandolo della matassa", sono di una attualità sorprendente le parole del diacono Lorenzo: "La mia notte non conosce tenebre; tutto risplende di luce".
L'amore illumina ogni oscurità!

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