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domenica 29 giugno 2008

Quello che è di tutta la Chiesa


"Il Signore Gesù, come già sapete, scelse prima della passione i suoi discepoli, che chiamò apostoli. Tra costoro solamente Pietro ricevette l'incarico di impersonare quasi in tutti i luoghi l'intera Chiesa. Ed è stato in forza di questa personificazione di tutta la Chiesa che ha meritato di sentirsi dire da Cristo: «A te darò le chiavi del regno dei cieli» (Mt 16, 19). Ma queste chiavi le ha ricevute non un uomo solo, ma l'intera Chiesa. Da questo fatto deriva la grandezza di Pietro, perché egli è la personificazione dell'universalità e dell'unità della Chiesa. «A te darò» quello che è stato affidato a tutti. E` ciò che intende dire Cristo. E perché sappiate che è stata la Chiesa a ricevere le chiavi del regno dei cieli, ponete attenzione a quello che il Signore dice in un'altra circostanza: «Ricevete lo Spirito Santo» e subito aggiunge: «A chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20, 22-23)" (Sant'Agostino, dai "Discorsi").

Quanto affermato da sant'Agostino dà una coscienza nuova del mio essere chiesa. Da ciò nasce una responsabilità nuova ed un impegno nuovo: concorrere a far fruttificare la grazia concessa a tutti e impersonata in uno.
Nella Chiesa io mi sento a casa, come in famiglia; mi sento accolto, perdonato, e rivestito dell'abito nuovo.
La Chiesa, presenza viva del Risorto, è la speranza del mondo, "affinché tutti siano una cosa sola".

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