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martedì 24 giugno 2008

Ci ha chiamati per nome

24 giugno - Natività di san Giovanni Battista

"Venne un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni" (Gv 1,6).
"Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua" (Lc 1,63.64).

"Si sciolse la lingua perché nascesse la voce… «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1,23).
Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1,1).
Giovanni è voce per un po' di tempo, Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.
Se alla voce togli la parola, che resta? La voce senza parola colpisce l'udito, ma non edifica il cuore. Il suono della voce ti reca il contenuto intellettuale della parola e dopo averti rivelato il suo significato svanisce. Ma la parola recata a te dal suono è ormai nel tuo cuore, senza peraltro essersi allontanata dal mio.
Non ti pare, dunque, che il suono stesso che è stato latore della parola ti dice: «Egli deve crescere e io diminuire»? (Gv 3,30)" (Sant'Agostino).

La voce passa, la divinità del Verbo resta!
Quanto si addice tutto questo anche al diacono, che è servitore della Parola!
Chi serve mette in rilievo colui cui offre il servizio. Chi serve a tavola lo fa per la gioia dei commensali; l'attenzione non è rivolta a lui, ma a coloro che sono a tavola e soprattutto all'Ospite d'onore. Nessuno guarda a chi serve, ma tutti si accorgono quando questi manca! «Io sono in mezzo a voi come colui che serve (a tavola)» (Lc 22,27).

La grandezza della nostra chiamata! Ciascuno di noi può dire in tutta verità: «Il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome» (Is 49,1).

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